È saltato all’ultimo momento, ieri sera, per delle questioni che improvvisamente sono sorte in merito all’agibilità del complesso monumentale Tommaso Fazello di Sciacca, lo spettacolo teatrale che era stato organizzato dalla compagnia “Teatroltre” di Sciacca. Un “niet” alla manifestazione che ha costretto i protagonisti a spostarsi alla Multisala Badia Grande, dovendo dunque rinunciare ad un patrocinio del comune che consisteva nell’utilizzo di uno spazio pubblico. Una vicenda che fa discutere, e che fa dire oggi al consigliere comunale di centrodestra Giuseppe Milioti che “quello che accade a Sciacca ha dell’incredibile ed è un chiaro segno di improvvisazione che per questa amministrazione è diventata la più totale normalità”. Milioti accusa la giunta Valenti di non avere garantito alcuna collaborazione agli eventi di questi giorni inseriti nel calendario estivo. Ricorda così, Milioti, la questione dell’atrio inferiore del comune tuttora inagibile (ma solo per le rassegne teatrali, non per i matrimoni). Ricorda anche l’assenza del sindaco (nella qualità di assessore alla Cultura) alla presentazione del libro di Chiara Francini. Evento per il quale Milioti annuncia un atto ispettivo per sapere se risponda a verità che a sistemare le sedie e a pagare l’amplificazione siano stati i titolari della libreria. Per quanto riguarda ieri, infine, quando tutti ormai sapevano che la decima rassegna di teatro dedicata al compianto Franco Catalano si doveva svolgere presso il complesso monumentale Fazello, per dichiarati “sopraggiunti problemi legati alla sicurezza del luogo” tutti gli spettacoli previsti nell’atrio del complesso Fazello sono stati trasferiti all’Arena giardino della badia grande a San Michele. “Ma l’amministrazione comunale non era a conoscenza di questi problemi? Perché non si è provveduto prima? Chi ha remunerato l’affitto dell’arena della multisala? Il comune? L’associazione? Siamo all’improvvisazione pura e più assoluta tanto che chiedio affettuosamente al sindaco che se non può, per suoi impegni personali, portare avanti in maniera decente la delega alla cultura, che la lasci a qualcun altro”.