Cronaca / Attualità

Comune senza bilancio, chi verrà eletto a giugno rischierà di decadere già dopo pochi mesi

La recentissima escalation di decadenze di sindaci e consigli comunali inflitta a sette comuni siciliani (Casteldaccia, Calatafimi Segesta, S. Piero Patti, Castiglione di Sicilia, Valdina, Monforte San Giorgio e Monterosso Almo) sta inducendo l’Associazione Nazionale Comuni Italiani a più di una preoccupazione. Il presidente Leoluca Orlando ha convocato un vertice dell’Anci per studiare azioni legali contro quella stessa Regione che, eppure, mentre taglia la testa ai comuni inadempienti, è essa stessa in esercizio provvisorio. Ma tant’è: la Regione ha mandato ad elezioni anticipate quei comuni che, entro i termini previsti, non avevano approvato il bilancio. Ma parla di “vicenda gravissima” il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Soprattutto perché se i comuni sono inadempienti sul bilancio, è anche (se non soprattutto) a causa della mancata approvazione del bilancio regionale e dell’assenza di dati sui trasferimenti regionali verso i comuni.

In prospettiva aumenta ogni giorno di più la preoccupazione anche a Sciacca, che ha approvato il bilancio di previsione del 2016 solo ai primi di febbraio di quest’anno, che non ha ancora potuto predisporre il nuovo strumento finanziario del 2017 e che, oltretutto, è ancora piuttosto lontana dall’approvare lo stesso rendiconto relativo allo scorso anno. Il rischio, adesso, almeno sulla base dei dettami della legge di stabilità regionale varata nel 2016, è che dopo pochi mesi dalle elezioni amministrative, almeno in teoria, gli organi che verranno eletti il prossimo giugno possano decadere dopo pochi mesi per inadempienza sull’approvazione del bilancio. Tutto questo conferma che andare ad amministrare, oggigiorno, è una follia. Enti locali stretti tra la necessità di lavorare per il bene comune, garantendo i servizi minimi essenziali, e il rischio di venire strozzati da una burocrazia che appare irragionevole. Il punto è comunque che il bilancio di previsione va approvato. L’alternativa è il rischio default. Un’alternativa che non è nemmeno da tenere in considerazione, neanche come soluzione tampone, perché significherebbe bloccare il municipio per almeno cinque anni. La nuova amministrazione che si insedierà non avrà nemmeno il tempo di stappare lo spumante. Dovrà mettersi al lavoro, sperando di non perdersi in chiacchiere inutili.

 

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