E’ stato il vero colpo di teatro di una seduta iniziata con le comunicazioni sulle Terme, come ormai avviene da mesi poi il punto sulla nomina di Fabio Leonte assessore che ha aperto il dibattito politico. Discussione segnata dalle dichiarazioni del consigliere Giuseppe Ambrogio che al termine del suo intervento ha provocatoriamente espresso il suo rammarico per la mancata nomina ad assessore.
“Se non sono indispensabile – ha concluso -come assessore, non lo sono neanche come consigliere”. E poi giù il microfono e via abbandonando l’aula. Un’uscita di scena che ha stimolato un duro dibattito politico passato dai banchi dell’ opposizione tramite Calogero Bono che e’ stato tra i primi a parlare di una crisi in atto tra amministrazione e PD che secondo l’esponente di Fratelli d’Italia, si può cogliere tramite l’assenza totale dei consiglieri dem e la dichiarazione del segretario provinciale Simone Di Paola sulla necessità di una cabina di regia per il progetto politico e di uno scollamento in coalizione.
Dopo Bono, e’ stata la volta di Ignazio Bivona, di un pungente Giuseppe Catanzaro e Clelia Catanzaro. Poi e’ stata la volta di Clelia Catanzaro, Gaetano Cognata. Di tutta risposta, dai banchi della maggioranza la difesa d’ufficio è stata affidata a Gabriele Modica mentre Fabio Leonte ha provato a smorzare i toni.
E’ stato il sindaco Fabio Termine ad alzare ancora il terreno dello scontro con la sua opposizione con un intervento che ha rispedito al mittente le accuse di una crisi in atto. Termine ha ricordato le spaccature e i movimenti in atto da quella compagine politica e negato qualsiasi tipo di contrasto in atto con il PD.
Seduta sospesa cinque minuti e ripresa con l’esame e l’approvazione di oltre venti debiti fuori bilancio derivanti nella stragrande maggioranza dei casi in risarcimenti danni a carico dell’ente a cittadini causa buche, avvallamenti e insidie presenti nel manto stradale.
Seduta riaggiornata al 2 maggio