Quando si dice che certi errori vengono commessi anche nelle migliori famiglie. Succede così che sul Corriere della Sera di oggi (versione cartacea), nel trafiletto dedicato all’arresto in flagranza dell’anziano nei pressi di via Agatocle con due accendini in mano, l’autore del pezzo faccia notare che “sarebbero bastati pochi minuti per scatenare l’inferno e per mettere a rischio la vita anche la vita di tutti gli ospiti delle terme”. Una riflessione che, aldilà del contesto nel quale è stata inserita, dalle nostre parti suona come quasi come una battuta dalla comicità involontaria, suscitando la più amara delle ironie possibili. Un commento che brucia come brucerebbe il sale sulla ferita di una città dove le sue secolari Terme sono chiuse ormai quasi da due anni e mezzo e nella quale, evidentemente, nessun ospite poteva “rischiare la vita”. E questo anche se le fiamme si fossero sviluppate oltremisura. L’estensore dell’articolo (è possibile anche che si tratti della ripresa di un lancio d’agenzia) si è fidato evidentemente solo del suo intuito. A dimostrazione che nel lavoro del giornalista, le verifiche non sono mai troppe. La consolazione è che le Terme di Sciacca sono talmente famose che non è immaginabile, al di fuori delle nostre tristi contrade, che possano essere state chiuse. Capito, presidente della Regione (uscente) Rosario Crocetta?