È stata convocata per domani, alle 10 in prima e alle 15 in seconda convocazione, nell’aula Giglia del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, l’Assemblea dei sindaci di Aica. Tema urgentissimo quello che il presidente Alfonso Provvidenza ha chiamato i colleghi a trattare: la severità idrica che interessa anche l’intero territorio agrigentino per la quale occorrono soluzioni immediate per evitare rischi igienico sanitario e di ordine pubblico.
“La criticità idrica che sta interessando anche l’Agrigentino è il motivo per il quale ho convocato l’Assemblea dei sindaci – afferma il presidente dell’Assemblea dei sindaci di Aica, Alfonso Provvidenza – Ritengo che tale situazione imponga un intervento immediato e soluzioni veloci, capaci di risolvere un problema che riguarda tutti noi”.
All’Assemblea dei sindaci è stato invitato anche il prefetto Romano.
Intanto, stamane sullo stesso argomento e’ intervenuto l’onorevole Carmelo Pace che chiede interventi mirati e annuncia di farlo all’Ars: “Installare impianti di dissalazione mobili e temporanei – scrive oggi in una nota Carmelo Pace, capogruppo della Democrazia Cristiana all’Ars – migliorare l’utilizzo degli invasi artificiali, consentire, con l’ausilio della tecnologia, un monitoraggio più accurato e una gestione più efficiente delle risorse idriche, sfruttare risorse idriche alternative attraverso l’emungimento da nuovi pozzi: sono alcune soluzioni che occorre pianificare adesso per meglio affrontare la crisi idrica che, inevitabilmente, si abbatterà sulla Sicilia nei prossimi mesi ed è quello che oggi pomeriggio proporrò durante la seduta d’Aula all’Assemblea regionale siciliana”.
“Siamo in una fase pre-emergenziale – aggiunge – ed è in questo momento che bisogna definire i piani da mettere in campo appena la situazione diventerà ancora più seria. E ritengo che nell’affrontare la crisi idrica che, inevitabilmente, a causa delle scarse piogge, delle condizioni delle condutture siciliane e di una programmazione mai attuata, rischiamo di avere nei prossimi mesi, occorra il pieno coinvolgimento, già nella fase preliminare, della Protezione civile. Siamo consapevoli che, per risolvere alcuni problemi, servano anni, ma dobbiamo anche capire che in una fase emergenziale non si può aspettare e abbiamo il dovere di intervenire per tempo”.