L’associazione Orazio Capurro – Amore per la vita, che da tempo opera nel sociale e in particolare, nell’ambito delle iniziative saniatrie, alla vigilia dell’incontro urgente convocato dal Comitato per la Sanità sulle criticità del nosocomio, si fa portavoce di una proposta.
“Noi dell’Associazione ORAZIO CAPURRO – Amore per la Vita Onlus, – si legge in una nota a firma del presidente del sodalizio Alessandro Capurro – considerato l’impegno e l’amore che abbiamo da sempre dimostrato, con gesti concreti ed importanti sotto tutti i punti di vista, nei confronti dell’ospedale di Sciacca, vogliamo dire la nostra. Da sempre ci confrontiamo con numerose associazioni presenti sul territorio, con il personale sanitario in servizio presso l’ospedale di Sciacca, con pazienti e loro familiari che per questioni di salute si recano presso il Giovanni Paolo II.
Grazie al continuo contatto con la gente ed ascoltando le loro riflessioni e considerazioni veniamo a conoscenza delle criticità che naturalmente possono sorgere.
Senza ombra di dubbio possiamo affermare che è opinione diffusa, in ogni caso certamente è la nostra, che il periodo di maggiore splendore ed efficienza l’ospedale di Sciacca l’ha conosciuto negli anni in cui era Azienda Sanitaria, con un proprio direttore generale ed anche una propria autonomia economico-finanziaria.
Mai come oggi appare fondamentale, per le sorti dell’ospedale di Sciacca, tenere presente questo dato e per questo motivo appare opportuno mirare, tutti insieme, a ricostituire le condizioni e le basi affinché sia possibile restituire all’ospedale di Sciacca un ruolo di centralità, in sinergia con gli ospedali del territorio, per riappropriarsi delle numerose eccellenze conquistate ai tempi in cui il Giovanni Paolo II era Azienda per assicurare ai pazienti prestazioni sanitarie adeguate e soprattutto che queste non siano solo il frutto di grandi sacrifici compiuti dal personale sanitario ma il riscontro di un’organizzazione sanitaria ben strutturata, vicina alle esigenze ed alle richieste del territorio.
Tutto ciò sarebbe possibile se si tornasse a parlare dell’istituzione di un’azienda sanitaria territoriale, in cui l’Ospedale di Sciacca sarebbe capofila, con una propria direzione e con una propria autonomia economico-finanziaria.
Un distretto sanitario territoriale in cui opererebbero in sinergia gli Ospedali di Sciacca, Ribera e Castelvetrano e capace di abbracciare un comprensorio vastissimo che ricomprenderebbe paesi non solo della Provincia di Agrigento ma anche di Trapani e Palermo.
Per intenderci ci riferiamo alla costituzione della cosiddetta Azienda Sanitaria Territoriale Selinuntina della quale tanto si è parlato ma che mai probabilmente è stata voluta fino in fondo dalla politica e forse anche dal comitato”.
L’onlus saccense riferisce anche di un lavoro, già condiviso con il comitato, la deputazione locale ed alcuni operatori sanitari in servizio presso l’ospedale di Sciacca, che dimostrava che il territorio di Sciacca, comprensivo dei paesi dell’hinterland, esprimeva numeri più che sufficienti per potere chiedere a gran voce ed ottenere lo status di azienda territoriale.
” Attraverso questa iniziativa – si legge ancora – i risultati sarebbero tantissimi e tutti positivi: in primis si eviterebbe la fuga verso gli ospedali di altre ASP con un conseguente risparmio in termini di mobilità passiva.
La nostra proposta è chiara, per essere realizzata occorre però che ci sia la condivisione e l’impegno di tutti, in primis della deputazione regionale locale e del governo regionale.
Il territorio di Sciacca, come poche volte è accaduto negli ultimi anni, in questa legislatura sta esprimendo una cospicua rappresentanza in seno all’ARS, contando oltre che deputati regionali anche il presidente della commissione regionale sanità.
Se tutti i nostri rappresentanti politici, superando ogni divisione di appartenenza politica, facessero fronte e battaglia comune potrebbero riuscire nel raggiungimento dell’obiettivo. L’incontro di giovedì pomeriggio sembra essere l’occasione ed il momento giusto per parlare di questa importante iniziativa.
Noi, consapevoli dell’importanza che ha l’ospedale di Sciacca per l’intero territorio, ci batteremo in ogni modo affinché lo stesso possa tornare ai livelli prestigiosi di cui godeva negli anni in cui era Azienda, recuperando le tante eccellenze che nel corso degli anni si sono sempre più ridimensionate.
Per la posizione nevralgica e strategica in cui l’ospedale di Sciacca è situato occorre immediatamente potenziarlo; ciò a nostro avviso, per essere un risultato duraturo, è possibile solo restituendogli piena autonomia gestionale e finanziaria senza la necessità di dovere chiedere, o meglio pietire, quasi in camera caritatis, “concessioni” ai “potenti di turno” e che talvolta rischiano di rimanere solo sulla carta”.
Infine conclude il presidente: “Se l’Ospedale di Sciacca fino ad oggi continua ad erogare prestazioni importanti e continua ad essere un valido punto di riferimento sanitario per il territorio è soprattutto grazie all’impegno degli operatori sanitari, che quotidianamente offrono sacrifici per onorare il camice che indossano e consapevoli che in fin dei conti, poi, a pagarne le conseguenze in termini di salute sarebbero sempre e solo i cittadini”.