E’ stata avviata questa mattina la distribuzione dei kit per il porta a porta per i residenti del centro storico di Sciacca. Due i punti per poter ritirare i cestelli da utilizzare per la raccolta differenziata: uno all’isola ecologica di contrada Perriera e l’altro negli uffici del mattatoio comunale. La distribuzione iniziata oggi proseguirà per tutta la settimana.
Anche l’assessore all’ecologia, Paolo Mandracchia, stamattina, ha ritirato il kit per la propria abitazione. Ad ogni cestello è associato un codice che permetterà l’individuazione dell’utenza e che potrà essere utilizzato in caso di violazione delle norme che regoleranno la raccolta in città. La distribuzione che in questa settimana, interesserà solo i residenti del centro storico da dove partirà il nuovo porta a porta, successivamente verrà estesa anche agli altri quartieri interessati dalla differenziata.
Secondo il piano migliorativo accettato anche dalla ditta Sea-Bono che gestisce il servizio di smaltimento dei rifiuti a Sciacca e che si è aggiudicata il piano Aro, la raccolta differenziata riguarderà molte zone e quartieri, mentre resteranno escluse le contrade San Marco, Foggia, Renella, San Calogero e Raganella.
Intanto, montano le polemiche per i ritardi nell’avvio del nuovo servizio. Dopo l’intervento dell’associazione Mizzica, si registra oggi la presa di posizione del Movimento Cinque Stelle che si scaglia contro l’amministrazione comunale non solo per la lentezza nell’avvio del servizio previsto nel piano Aro , ma anche e soprattutto per le responsabilità nell’aumento dei costi in bolletta dovuto alle inadempienze.
“Non era interesse dell’Amministrazione -scrivono i pentastellati – fare pressing perché venisse avviato immediatamente il porta a porta che avrebbe determinato un aumento del livello di raccolta differenziata con minori conferimenti in discarica e pertanto una diminuzione dei costi per tutti noi cittadini? Ci chiediamo dove sia stata l’Amministrazione in questi 9 mesi in cui avrebbe dovuto controllare e vigilare sull’operato della ditta aggiudicataria di un appalto di milioni di euro. E ci chiediamo dove si trovi l’Amministrazione ancora oggi visto che, mentre la città subisce un aumento della tassa sui rifiuti, la ditta continua a trascurare altri servizi fondamentali compresi nel piano ARO”
“Oggi, dopo nove mesi-concludono – si preferisce invece adottare la strategia dello scaricabarile: la responsabilità è della Regione, della ditta e, in ultimo, dei cittadini che, come sempre, oltre al danno subiranno pure la beffa di pagare per intero un servizio parziale, di trovarsi la città di tanto in tanto sommersa dai rifiuti e, forse, di essere sanzionati dalla Regione per la modesta percentuale di raccolta differenziata raggiunta. Perché alla fine è sempre più facile dimostrare che la colpa è dei cittadini!”