Disagi e tensioni al Pronto Soccorso di Sciacca, la disavventura dell’ex assessore Monte

“Una giornata di “ordinaria follia”. Non posso che definire così la giornata trascorsa al pronto soccorso dell’ospedale di Sciacca”. E’ quanto ha deciso di testimoniare e denunciare l’ex assessore comunale di Sciacca, Salvatore Monte.

“Ero lì – ha raccontato – per accompagnare mia zia a causa di un incidente domestico. Ho assistito a scene da paura che raccontano la fragilità del pronto soccorso saccense e che lasciano emergere tristi verità molto discordanti dalla visione, molto ottimistica, che qualcuno tenta di dare alla nostra azienda sanitaria. La carenza di personale rappresenta una polveriera giornaliera. Un solo medico ed il relativo poco personale costringono tutti a fare i conti con una continua ed estenuante emergenza che induce pazienti e familiari a rivestire anche ruoli diversi. La mia disavventura di oltre 8 ore mi ha spinto, in pieno spirito di comunità condiviso con gli altri familiari dei pazienti, a supportarci a vicenda”. “Pazienti “spazientiti” e familiari nervosi – Monte descrive cosi ancora uno scenario non idilliaco nell’area di emergenza saccense- unito al palese stress del personale posto sotto continua pressione, trasformano la corsia del pronto soccorso in un pretesto per alzare i toni ed innescare maggiore ansia tra tutti”.

Il Pronto Soccorso saccense accoglie un’utenza che proviene dall’hinterland e anche da Ribera che non ha più un’area di emergenza generalista.

“Da un lato – continua a raccontare Monte tramite la sua esperienza – il personale medico ed infermieristico stanco dopo ore di lavoro snervante e,dall’altro lato, pazienti in attesa per ore per ricevere risultati di esami ed assistenza con diversi step. Quando la situazione, così come è accaduto, è diventata ingestibile, per diversi motivi, hanno fatto capolino anche le forze dell’ordine. Così non va, non funziona! Personalmente ho avuto un forte alterco con un medico che, in preda alla necessità di porre ordine nelle sale d’attesa, ha disposto che tutti i parenti dei pazienti uscissero dall’area destinata ai pazienti in attesa di cure. È indubbio che la situazione, figlia della confusione perenne, non giova alla serenità di nessuno. I medici ed il personale sono stremati ed insufficienti per soddisfare in tempi celeri le esigenze di tutti”.

La “politica”, secondo Monte, nelle sue diverse rappresentazioni, dovrebbe trascorrere, in modo anonimo, una giornata al pronto soccorso così da comprendere sotto quale stress lavorano i medici.

” L’assessore alla salute del Comune di Sciacca- scrive ancora-, che proviene dal mondo della sanità, dovrebbe sbattere i pugni nelle sedi opportuni e farsi carico del grido di lamento degli operatori sanitari, dei pazienti e dei loro familiari. Ai medici ed al personale occorrerebbe garantire serenità sul luogo di lavoro e gli stessi dovrebbero garantire serenità a pazienti e familiari. Lo stress genera solo nervosismi. La nostra comunità merita attenzione e rispetto. La cura ed il benessere del prossimo non possono essere trascurati”.

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