Insediarsi il 28 di giugno non è stato di certo d’aiuto. Quando la sindaca Francesca Valenti ha per la prima volta varcato la porta di Palazzo di città, molte delle strade di Sciacca avevano già ceduto il passo dinnanzi quella rete idrica e fognaria colabrodo di cui si discute da anni. Così la prima cittadina, dopo sette giorni di attesa per il cantiere della centralissima via Pietro Gerardi che non accennava a muoversi, ma appariva immobile come uno sfregio in piena estate alla vocazione turistica di Sciacca, non ha esitato a prendere carta e penna e a scrivere per la prima volta a Girgenti Acque diffidandolo nel procedere a terminare i lavori.
Gestore che non ha per nulla gradito la diffida della sindaca che in una nota di replica, ha perfino definita “inaspettata”. Lavori complessi, secondo il gestore, in via Pietro Gerardi che non ci si doveva neanche aspettare o soltanto immaginare che sarebbero stati terminati in un tempo più breve e celere di quello poi effettivamente impiegato. E poco importa se il cedimento stradale interessasse un’arteria nevralgica per la viabilità e anche per l’immagine della città mostrata ai tanti turisti che ogni giorno ammirano Porta Palermo e Palazzo Steripinto.
A soli quattordici giorni dal suo insediamento, la sindaca è tornata a diffidare il gestore oggi, mentre la città negli ultimi sette giorni ha vissuto una vera crisi idrica. Turni di erogazione non rispettati dal centro storico alle località balneari.
“Una situazione da terzo mondo – è sbottata oggi la Valenti – che non tollero, che non possono tollerare Istituzioni e cittadini. Le famiglie sono esasperate così come le attività turistiche e commerciali. Quanto accade è ingiustificabile. Gli utenti, poi, hanno difficoltà a mettersi in contatto con chi ha la responsabilità diretta della gestione del servizio idrico, ad avere informazioni, spiegazioni e rassicurazioni. E l’unico interlocutore che trovano è il Comune di Sciacca che viene ogni giorno tempestato da telefonate e di segnalazioni. Così non va”.
La prima cittadina, intanto, venerdì prossimo siederà per la prima volta nell’Ati, la convocazione è prevista ad Aragona per le 17, appuntamento alla quale non vuole assolutamente mancare nonostante i tempi strettissimi che la vedranno poche ore dopo giurare solennemente la stessa sera in aula Falcone-Borsellino all’atto di prima convocazione del consiglio comunale di Sciacca.
Per la Valenti fondamentale presenziare venerdì alla riunione dell’Assemblea territoriale idrica di Agrigento dove vi sarà la surroga della neo eletta prima cittadina di Sciacca, non una riunione operativa quella di venerdì dell’ente di governo per la regolazione del Servizio idrico Integrato, ma un passaggio necessario per poi poter entrare nel merito delle questioni più problematiche col gestore che la prima cittadina intende portare avanti e far valere proprio a cominciare da quella sede, massima espressione degli enti locali contro il gestore.
“In attesa di un incontro nelle opportune sedi, – ha scritto oggi a Girgenti Acque – si diffida, intanto, il gestore a porre in essere ogni azione utile e rapida per risolvere i problemi che sono sorti nell’ultimo periodo, a ripristinare le rotture, a potenziare le squadre di operai del pronto intervento, ad aumentare la dotazione idrica, a prestare il massimo riguardo per la Città di Sciacca”.
E stavolta, ci si aspetta quantomeno che il gestore non ritenga “inaspettata” la seconda diffida dal Comune di Sciacca a firma di Francesca Valenti.
E nel dibattito sulla metodologia e strategia da adottare nelle ataviche problematiche col gestore, Mizzica interviene con una propria nota stampa suggerendo alla neo sindaca di fare di più.
“Non bastano più le diffide – scrive il gruppo politico – Il recente passato, appena vissuto, ha dimostrato che occorre abbandonare atteggiamenti di basso profilo (le diffide lasciano il tempo che trovano) ma che è, più che mai, opportuno intraprendere azioni decise e finalizzate a risolvere il contratto che lega l’ATI – e, quindi, anche il Comune di Sciacca – a Girgenti Acque.
“Il Sindaco di Sciacca ha – conclude nella nota Mizzica – in virtù del mandato elettorale, il dovere civico e morale di essere portavoce delle istanze dei cittadini all’interno dell’ATI. E la realtà dei fatti è che i Cittadini di Sciacca non vogliono più avere a che fare con Girgenti Acque. Cittadini costantemente vessati da canoni non più sostenibili e, in alcuni casi, pretesi per servizi non resi”.