Le attività dei Carabinieri nei mesi che vanno da settembre a novembre, si sono concentrate sulla molitura delle olive e conseguentemente sull’annoso smaltimento delle acque di vegetazione.
Controlli che hanno determinato una sensibile riduzione del fenomeno dello smaltimento illecito delle acque di vegetazione, seppure la problematica non può certamente dirsi risolta.
Su un totale di dodici oleifici controllati, i militari del Centro Anticrimine Natura di Agrigento hanno riscontrato: collettamento e scarico di acque reflue di vegetazione dei frantoi oleari in assenza della prescritta autorizzazione allo scarico; stoccaggio, trasporto e smaltimento non autorizzato delle acque di vegetazione dei frantoi oleari al di fuori dei casi e delle procedure previste dalla normativa vigente; inosservanza delle prescrizioni contenute o richiamate nelle autorizzazioni, nonché nelle ipotesi di carenza dei requisiti e delle condizioni richieste per le iscrizioni o comunicazioni.
Inoltre, le criticità registrate nei fiumi Naro e Magazzolo, e il caso del Bloom algale del lago Arancio, hanno fatto scattare, sempre a cura del Centro Anticrimine Natura di Agrigento, una serie di controlli specifici anche sugli impianti di depurazione.
Anche i Carabinieri della Stazione di Palma di Montechiaro hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Agrigento, per smaltimento di rifiuti non autorizzata, un imprenditore del luogo, titolare di un oleificio con sede legale e operativa a Palma di Montechiaro.
Nel corso di una verifica, effettuata con il supporto del personale dell’A.R.P.A. di Agrigento, i militari hanno accertato che il titolare dell’oleificio, smaltiva illecitamente le acque di vegetazione prodotte dall’attività di estrazione dell’olio.
Questo controllo si inserisce al termine di una serie di verifiche agli oleifici, effettuate con il Nucleo Ispettorato del Lavoro di Agrigento nella settimana scorsa.
In particolare, a Palma di Montechiaro, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno condotto un’operazione di controllo in tre oleifici della zona, collaborati dai militari della locale Stazione Carabinieri.
L’operazione ha portato alla denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Agrigento di quattro persone, ritenute responsabili di diverse violazioni in materia di lavoro, sicurezza e privacy.
Si tratta di tre titolari e amministratori di oleifici, accusati di aver installato sistemi di videosorveglianza privi di autorizzazione, e di un titolare di ditta di riparazione di impianti oleari, accusato di aver omesso di sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria e di aver omesso di consegnare i dispositivi di protezione individuale.
Inoltre, è stato individuato un lavoratore italiano in nero.
L’intervento ha comportato anche la comminazione di ammende per complessivi 32.858,00 euro e la contestazione di sanzioni amministrative pari a 3.600,00 euro.
È in corso la verifica sulla posizione di sei lavoratori, impiegati presso gli oleifici controllati. I Carabinieri stanno accertando la regolarità dei rapporti di lavoro, delle retribuzioni, delle contribuzioni e delle assicurazioni.