Domenico Dolce compie oggi 66 anni. Nato a Polizzi Generosa, in provincia di Palermo, il 13 agosto 1958, Dolce è cresciuto immerso nell’arte della sartoria, grazie al padre, sarto di professione. Fin da giovane, taglio e cucito scorrevano nelle sue vene. Se non era nella sartoria di famiglia, era con la madre Rosaria, impiegata in un emporio, anche se il rapporto con lei non fu mai semplice, segno di una relazione segnata dalla sua durezza caratteriale che la contraddistingueva.
Dopo il liceo Scientifico, nel 1978, Domenico prese una decisione che avrebbe cambiato la sua vita: trasferirsi a Milano per inseguire il sogno di diventare stilista. Si iscrisse all’Istituto Marangoni, ma un insegnante scoraggiante gli disse che sarebbe stato meglio per lui tornare in Sicilia. Nonostante il colpo, il destino aveva altri piani. Poco dopo, infatti, venne assunto nell’atelier di Giorgio Correggiari, dove incontrò Stefano Gabbana, assunto come graphic designer. All’inizio, i due condivisero lo stesso ufficio con qualche tensione, poiché Domenico temeva che Stefano potesse copiarlo, al punto da creare una barriera di libri tra le loro scrivanie. Tuttavia, quella che sembrava una rivalità si trasformò presto in una forte intesa, sia personale che professionale. Fu così che decisero di fondare Dolce&Gabbana, sostenuti finanziariamente dal padre di Domenico.
Era il 1985 quando presentarono la loro prima collezione a Milano Moda Donna, “antenata” della Milano Fashion Week. La vera svolta arrivò però negli anni Novanta, quando Madonna scelse di indossare uno dei loro corsetti, e poi li ingaggiò per disegnare i costumi del tour Girlie Show nel 1993. Il segreto del loro successo? “Dove non arriva uno, arriva l’altro”.
Oltre al successo professionale, il legame tra Domenico Dolce e Stefano Gabbana si estese anche alla sfera privata: per oltre vent’anni, i due portarono avanti una relazione sentimentale. Nel 1999, decisero di fare coming out sulla copertina del settimanale Sette del Corriere della Sera, con il titolo: “Dolce e Gabbana raccontano per la prima volta la loro vita di coppia”. Anche se il loro amore si concluse nel 2004, sono riusciti a mantenere un equilibrio che ha permesso loro di continuare a collaborare con la stessa sintonia.
Oggi, Domenico Dolce si definisce “più milanese dei milanesi”, pur avendo mantenuto la sicilianità come valore fondante dell’estetica del marchio. Quando arrivò a Milano il 15 aprile di quarantasei anni fa, la prima cosa che fece fu guardare la Madonnina e pregarla di riuscire a diventare uno stilista. Per realizzare questo sogno, rinunciò a vacanze e alla mondanità del fashion system, preferendo una vita riservata. Anni dopo, è ancora innamorato del suo lavoro, con una curiosità insaziabile e una passione inesauribile per la creazione.
Proprio Stefano Gabbana, che spesso racconta la storia del brand italiano sui social, oggi ha condiviso un toccante messaggio di auguri su Instagram: «Tanti auguri Domenico! Il più grande genio che abbia mai conosciuto! Ho avuto la fortuna di incontrarti 45 anni fa e ci innamorammo! Ti amo ancora come sempre ovviamente, in modo differente! Ma tu per me sei l’unico!». Un messaggio che segue una Instagram story in cui Gabbana ha scritto: «Tantissimi auguri al mio più grande amico e amore della mia vita! Domenico», testimoniando un’amicizia duratura che supera i confini lavorativi.
Questa straordinaria amicizia, oltre a una sinergia lavorativa unica, è probabilmente uno dei segreti della lunga e brillante storia di Dolce&Gabbana, un marchio che è riuscito a rimanere immune ai trend effimeri della moda, ancorandosi a una narrazione sincera e autentica.
Nel 2019, Dolce&Gabbana hanno organizzato un evento di “Alta moda, alta sartoria e alta gioielleria” a Sciacca, una manifestazione blindatissima che ha portato in città numerosi vip e giornalisti internazionali. In quell’occasione, i tappeti utilizzati per l’evento furono donati dagli stilisti al Comune, adornando le piazze Duomo, Purgatorio e Inveges, e via Roma. Assieme al Google Camp nell’edizione che ha coinvolto la città e la piazza Angelo Scandaliato, i due eventi che hanno portato Sciacca al centro dell’attenzione nazionale.