La polizia ha eseguito due provvedimenti restrittivi, emessi dal gip del Tribunale di Sciacca su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di due persone ritenute socialmente pericolose a causa di condotte che hanno destato preoccupazione.
Il Commissariato di Sciacca, guidato dal dirigente Cesare Castelli, ha dato esecuzione a una misura di sicurezza nei confronti di una giovane donna che, secondo le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Sciacca, si sarebbe resa responsabile di diversi atti illeciti nel centro storico cittadino. Negli ultimi mesi la donna avrebbe danneggiato vasi in ceramica, commesso un furto e arrecato disturbo a cittadini e commercianti. In un’occasione, sarebbe stata arrestata per aver aggredito agenti di polizia intervenuti per fermare le sue condotte violente.
Alla luce di questi episodi, il provvedimento cautelare è stato adottato non solo per prevenire la reiterazione delle condotte contestate, ma anche per garantire alla donna un’adeguata assistenza. Gli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Sciacca l’hanno dunque accompagnata in un centro terapeutico assistito in un’altra provincia siciliana.
Un’altra misura cautelare ha riguardato un pregiudicato quarantenne, nei confronti del quale il gip del Tribunale di Sciacca ha disposto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. L’indagine ha fatto emergere presunti maltrattamenti nei confronti dell’ex coniuge.
Secondo quanto ricostruito, l’uomo avrebbe imposto alla donna, durante la loro lunga convivenza, un regime di vita definito avvilente e insostenibile. Dopo un graduale percorso di avvicinamento alle autorità, la vittima ha deciso di denunciare i soprusi subiti.