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Dopo 14 anni arriva la Cassazione nel processo per la morte di un operaio di Sciacca nel cantiere del Parf

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E’ arrivata, dopo 14 anni, la sentenza della Cassazione nel secondo troncone del processo per omicidio colposo per la morte di Accursio La Bella, operaio di Sciacca di 35 anni che era impegnato nel cantiere del Parf allo Stazzone.
La Cassazione ha rigettato il ricorso per le statuizioni civili proposto dall’ingegnere Giuseppe Liotta per il quale la Corte di Appello aveva già emesso sentenza di proscioglimento per intervenuta prescrizione.

Il procuratore generale ha chiesto il rigetto del ricorso, l’avvocato Giovanni Vaccaro, per conto delle famiglie La Bella e Vitale (moglie, figli, genitori e sorelle della vittima), l’avvocato Leonardo Palagonia per un fratello e l’avvocato Cacioppo per l’Inail hanno chiesto la conferma delle statuizioni civili già deliberate dal Tribunale di Sciacca e dalla Corte d’Appello. I difensori di Liotta, gli avvocati Giuseppe Brancato e Casellato, avevano chiesto l’annullamento della sentenza d’appello.

La Cassazione ha rigettato il ricorso e confermato la sentenza d’appello con la quale è diventata definitiva la condanna contro l’ingegnere Gaspare Giarratano a un anno e 4 mesi con pena sospesa per omicidio colposo, mentre è stata dichiarata prescritta l’azione penale riguardante Liotta. In precedenza, nel 2016, nel parallelo giudizio abbreviato, sono stati condannati due tecnici dell’impresa Albesco.

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