E’ un due febbraio diverso a Sciacca. Ugualmente festa, ma spogliato di una processione secolare che rappresenta il senso di appartenenza di una comunità. La pandemia ha cancellato tutti i riti religiosi e le feste patronali.
Consentito soltanto le celebrazioni eucaristiche come quella di questa mattina alle dieci alle quali hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni e i portatori della Madonna del Soccorso che si sono costituiti da qualche anno in associazione in nome di don Andrea Falanga, amatissimo arciprete della città.
“Aspettiamo che si possa compiere il miracolo ancora una volta – dice Vito Friscia – tra i portatori con più esperienza del gruppo – Ci auguriamo di poter presto risentire sulle nostre spalle il dolce peso della Vergine”.
