Il 26 dicembre 1965, ben 57 anni fa, venne rapita ad Alcamo dal suo ex fidanzato Filippo Melodia, con l’aiuto di 12 complici, Franca Viola. Violentata, malmenata e tenuta segregata per 8 giorni venne poi rilasciata.
In quel periodo la legge consentiva di estinguere il reato di violenza carnale in caso di matrimonio “riparatore”: se Franca avesse sposato il suo rapitore avrebbe salvato il suo onore e quello della sua famiglia. Ma la ragazza, allora 17enne, fu la prima a rifiutare questa soluzione e da sola, insieme ai genitori, combatté una lunga battaglia legale riuscendo, infine, a fare condannare il suo rapitore.
Per il suo coraggio e la sua determinazione Franca Viola è considerata una delle protagoniste dell’emancipazione femminile in Italia, ma ci sono voluti comunque altri 16 anni per l’abolizione della legge sul matrimonio riparatore, avvenuta il 5 settembre 1981.
L’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel corso della cerimonia al Quirinale in occasione della Festa delle donne ha premiato Franca Viola, perché con il suo coraggio portò all’abolizione della legge 544, grazie alla quale bastava sposare lo stupratore per estinguere il reato.