L’emergenza idrica e gli effetti sempre più drammatici dei cambiamenti climatici stanno mettendo in ginocchio il settore agricolo in Sicilia. È questo l’allarme lanciato dalla Flai Cgil e dall’Associazione Liberi Agricoltori, rappresentate rispettivamente da Franco Colletti e Dino D’Angelo, che denunciano una situazione sempre più insostenibile per le aziende agricole e i lavoratori del comparto.
Le due organizzazioni sindacali hanno evidenziato come la crisi idrica abbia causato un drastico calo della produzione, con conseguente crollo dei prezzi dei prodotti destinati all’industria alimentare. A ciò si aggiungono le ricadute occupazionali: nel 2024, le giornate lavorative nel settore agricolo sono diminuite, colpendo anche cooperative e imprese dell’indotto.
Flai Cgil e Liberi Agricoltori hanno inviato una lettera-appello alle istituzioni regionali e locali, tra cui l’assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, Salvatore Barbagallo, il commissario per l’emergenza idrica, Dario Caltabellotta, il commissario straordinario del Consorzio di Bonifica Sicilia Occidentale, Baldassare Giarraputo, e il sindaco di Ribera, Matteo Ruvolo. Nella missiva si chiede l’istituzione di un tavolo di confronto per discutere soluzioni concrete e condivise sulla gestione delle risorse idriche.
Tra le problematiche sollevate, emergono perplessità su alcune progettualità del Consorzio di Bonifica, giudicate di dubbia efficacia e sostenibilità. Il Consorzio prevede la costruzione di una stazione di pompaggio da 150-200 litri al secondo nei pressi del ponte Tredici Luci, per immettere l’acqua nella condotta della bretella. Secondo Flai Cgil e Liberi Agricoltori, questa soluzione rischia però di interferire con la bretella stessa, che attualmente funziona per gravità con una portata ben superiore (600 l/s), senza necessità di pompaggio.
Per questo, si propone un’alternativa: convogliare l’acqua della stazione di pompaggio direttamente nella vasca di Cristia, in modo da preservare il funzionamento della bretella a pieno regime (500-600 l/s) per tutto il periodo di utilizzo. Le organizzazioni chiedono quindi un approfondimento tecnico per valutare questa soluzione.
È stato inoltre annunciato un finanziamento da 15 milioni di euro per il trasferimento dell’acqua dal basso Verdura alla diga Castello, su un percorso di circa 30 km e un dislivello di 45 metri fino a quota 400 metri. Tuttavia, i dettagli tecnici del progetto restano poco chiari. Le organizzazioni chiedono maggiore trasparenza e la possibilità di partecipare attivamente alle decisioni, dal momento che queste infrastrutture avranno un impatto diretto sulle attività agricole.
Si esprime inoltre stupore per la mancata inclusione, nel piano triennale del Consorzio, del recupero del progetto della diga Valentino sul fiume Verdura, che potrebbe rappresentare una soluzione strutturale più efficace e a lungo termine per far fronte alla crisi idrica.
Flai Cgil e Associazione Liberi Agricoltori ribadiscono la necessità di un confronto costruttivo con il Consorzio di Bonifica e le istituzioni regionali, affinché le scelte sulla gestione delle risorse idriche siano il risultato di un processo partecipato e condiviso. L’obiettivo è garantire un approccio sostenibile e strategico per il rilancio dell’agricoltura locale, salvaguardando imprese, lavoratori e l’intera economia del territorio.
Le due organizzazioni si appellano dunque alla Regione affinché si intervenga con misure concrete e tempestive, evitando interventi inefficaci e dando priorità a soluzioni che possano realmente sostenere il comparto agricolo, già fortemente provato dagli effetti del cambiamento climatico e dalla crisi idrica in corso.