Ancora una volta la Sicilia sta pagando un prezzo troppo alto alla stagione degli incendi. A Sciacca ne sappiamo qualcosa, soprattutto dalle parti del Monte Kronio, dove un giorno sì e uno no i Vigili del fuoco e il Corpo Forestale (elicotteri e canadair) sono costretti ad intervenire per spegnere nuovi focolai. Nelle ultime ore il dramma si è spostato in Sicilia orientale, nel Messinese, zona pregiata, dove le aree boschive sono un patrimonio straordinario, oggi a repentaglio. Il capo della Protezione civile, Curcio ha scritto al Governatore Crocetta rilevando “la grave condizione in cui versano le strutture della Sicilia deputate alla previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi”. “Una situazione – dice Curcio – ormai diventata critica, cui urge assolutamente porre rimedio”. Insomma: c’è qualcosa che non quadra nel sistema organizzativo. E c’è chi sospetta che ci sia qualche manina che alimenta questi episodi per accendere i riflettori su altre questioni irrisolte. Il presidente della Regione Rosario Crocetta si è detto indignato, esterrefatto, sconvolto di fronte all’enorme incendio appiccato a Patti, dove diverse attività produttive rischiano di chiudere e diversi cittadini di rimanere senza abitazioni. Non esistono parole – ha aggiunto il Governatore – per descrivere tale orrore praticato coi metodi di sempre: approfittare del vento di scirocco, nel tentativo di far passare atti spesso dolosi, come autocombustioni”.