Una storia singolare che può rappresentare appieno “il manifesto” della cultura della donazione. Una straordinaria vicenda umana quella di un’anziana signora agrigentina la cui intera esistenza ha rappresentato una rara testimonianza diretta dei valori di altruismo e generosità legati alla donazione degli organi.
La donna, deceduta nelle scorse ore a seguito di una vasta emorragia cerebrale, è divenuta protagonista della singolare evenienza di essere insieme “ricevente e donante” per il fatto di aver beneficiato in vita di un doppio trapianto di reni e aver donato una parte di sé, il fegato, dopo la morte.
Oltre a rappresentare un evento con rari precedenti, la vicenda carica l’esistenza di A.V., queste le iniziali della signora, di una dimensione romantica nella quale la morte non riesce a sconfiggere la vita quando la generosità decide di legare gli esseri umani nel profondo.
Già da tempo, l’ottantenne agrigentina aveva da tempo manifestato ai suoi familiari l’intenzione di voler “restituire”, al termine della sua vita, la felicità di aver potuto prolungare senza sofferenze i suoi anni donando la stessa speranza ad altre persone in stato di profondo bisogno.
L’intento è stato rispettato grazie al consenso espresso dai familiari e, immediatamente dopo il decesso, un team multidisciplinare composto da medici e sanitari appartenenti ai diversi reparti dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento in sinergia con l’equipe chirurgica dell’ISMETT di Palermo, si è attivato con urgenza per procedere all’espianto. L’intervento è perfettamente riuscito ed il fegato prelevato alla generosa signora è giunto a donare nuova gioia ad un paziente in trepidante attesa.
Il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, Giorgio Giulio Santonocito, ha seguito con grande partecipazione emotiva tutte le fasi della delicata procedura rapportandosi direttamente con la dottoressa Bruna Piazza, coordinatrice del Centro Regionale Trapianti.
“Preme innanzitutto sottolineare – ha dichiarato il manager Santonocito – la generosità dei familiari nella scelta di acconsentire all’espianto. Si tratta di un gesto esemplare e da mettere in assoluta evidenza così come emblematico è stato il caso umano di questa nobile signora la cui intera vita è diventata un manifesto sul valore della donazione. In secondo luogo, è doveroso rimarcare la professionalità dei medici e degli infermieri che hanno lavorato in sinergia garantendo la perfetta riuscita del prelievo. L’auspicio è che questo evento costituisca un esempio e possa agevolare uno slancio verso la consapevole cultura della donazione