“Non mi dimetto, e non mi sarei dimesso nemmeno se me l’aveste chiesto perché nella mia vita non ho mai ceduto ad alcun ricatto”. Lo ha detto durante il suo intervento Fabrizio Di Paola, in un’aula gremita di addetti ai lavori del Carnevale, nel dibattito sul bilancio in corso al Consiglio comunale di Sciacca. Un intervento nel corso del quale il sindaco ha apprezzato il senso di responsabilità annunciato dall’Opposizione nel permettere il via libera al bilancio e nell’individuare una soluzione perché il Carnevale possa svolgersi.
Di Paola ha però fatto alcune precisazioni in merito alle critiche che gli sono venute da Mario Turturici e Paolo Mandracchia, soprattutto sui ritardi riguardanti l’approdo del bilancio in aula. “Con l’armonizzazione contabile, che l’ufficio di ragioneria interpreta con grande rigore, dobbiamo avere certezza assoluta delle entrate da inserire nel bilancio, mentre prima non era così, e si potevano inserire poste finanziarie presunte, ossia senza certezza di esigibilità”.
“Noi – ha detto Di Paola – abbiamo contemperato la politica del rigore a quella della crescita. Se puntassimo solo sul rigore questo paese morirebbe d’inedia, e io non voglio farlo morire. Abbiamo puntato sul Carnevale perché è un fatto economico e di aggregazione sociale. Dobbiamo cuocerci nel nostro brodo, e il nostro brodo è l’imposta di soggiorno, che molti all’inizio non volevano, ma grazie alla quale possiamo fare la festa”. Il sindaco ha poi ringraziato i carristi e ha difeso la Pro loco dagli attacchi.
“Fare opposizione è facile – ha concluso il sindaco – e, non lo nascondo, anche io mi divertivo a farla quando ero consigliere comunale”. Sul fatto di aver perso la maggioranza in Consiglio Di Paola ha detto: “Storia di tutti i giorni, l’hanno persa tutti, da Messina a Cucchiara, da Turturici a Vito Bono fino a me”.
I lavori, come anticipato da Risoluto.it, sono stati sospesi su richiesta dell’opposizione. Al ritorno in aula è previsto direttamente il voto finale.