Sono stati escussi due testi del pubblico ministero al processo a carico di Alfonso Caruana, di 46 anni, di Ribera, accusato di false assunzioni a Poste Italiane in cambio di denaro e hanno confermato l’impianto accusatorio.
Il processo si celebra a carico di Alfonso Caruana, indicato come figura centrale, e Pasqualina Serpico, di 50 anni, di Castelvetrano.
La vicenda presenta cinque persone offese che avrebbero versato, complessivamente, 45 mila euro, facendo ricorso anche a mutui. Dalla loro denuncia sono scattate le indagini svolte dalle sezioni di polizia giudiziaria di carabinieri, polizia e guardia di finanza, coordinate dal sostituto procuratore Michele Marrone, pm al processo.
I due testi hanno ricostruito tutta la vicenda con la consegna del denaro in parte a Sant’Anna di Caltabellotta e una quota anche a Palermo. Emersa anche la richiesta di utilizzare un linguaggio criptico nelle comunicazioni e, con riferimento al denaro, di parlare di documenti. Il 2 febbraio 2024 saranno escussi altri testi dell’accusa, personale di pg. Poi si passerà a quelli della parte civile e della difesa.
Caruana è difeso dall’avvocato Aldo Rossi, Serpico dall’avvocato Marco Campagna. A rappresentare la parte civile l’avvocato Graziella Vella. Il collegio è presieduto dal giudice Valentina Del Rio. A febbraio 2024 udienza per il patteggiamento di Sylvia Adamczyk, di 47, polacca. Giudizio abbreviato, sempre a febbraio, per Antonina Campisciano, di 45, di Ribera.