Il Gip del Tribunale di Palermo, Walter Turturici, ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere per 16 indagati nell’operazione “Scorpion Fish”, condotta dal Gico della Guardia di Finanza. Raggiunti da misura cautelare gran parte degli indagati, tra i quali nodafricani e trapanesi, che erano stati sottoposti a fermo il 6 giugno scorso e per i quali si è pronunciato adesso il giudice sulla base della richiesta avanzata dalla Dda di Palermo, competente per il reato contestato, associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Tra i 16 raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere ci sono due menfitani, Felice Montalbano, di 58 anni, operaio, e Pietro Bono, di 63, pescatore. I due menfitani, il cui coinvolgimento, evidentemente, è emerso in una fase successiva rispetto al primo provvedimento, avrebbero dato supporto logistico per la custodia di un natante utilizzato per il trasporto di migranti e Montalbano avrebbe messo a disposizione di Akrem Toumi, e della compagna, Sarra Katerchi, di 36, i due tunisini fermati il 6 giugno scorso a Menfi, la casa nella quale dimoravano. E’ nelle fasi della cattura dei due tunisini che un giovane finanziere è caduto da un’impalcatura, riportando gravi ferite. Da qualche giorno è uscito dal coma e adesso è fuori pericolo. Bono è difeso dall’avvocato Accursio Gagliano del Foro di Sciacca.
Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, custodia cautelare in carcere per due menfitani
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