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Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, processo d’appello per l’operazione “Caronte”

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Si aprirà il 22 giugno, davanti ai giudici della quarta sezione della Corte di Appello di Palermo il processo scaturito dall’operazione “Caronte” per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, su due presunti sbarchi, nel 2017, nelle coste trapanesi.

La pena più alta, in primo grado, dinanzi al gup del Tribunale di Marsala, in abbreviato, è stata di 6 anni e 6 mesi, per Montasar Bouaicha, di 32 anni, tunisino.  Adesso il processo d’appello.

Ha impugnato la sentenza anche Salvatore Calcara, di 52 anni, di Sambuca, difeso dall’avvocato Accursio Gagliano, condannato in primo grado a 5 anni e 3 mesi. Cinque anni è stata la pena inflitta a Marco Bucalo, di 34 anni, di Menfi, assistito dagli avvocati Luigi e Sandro La Placa e Filippo Guagliardo. Per tutti il giudizio d’appello.

Ha impugnato la sentenza anche la difesa di Angelo Licciardi, di 60 anni, di Marsala, al quale si contesta una presunta attività di supporto per uno dei due sbarchi, e il giudice lo ha condannato a 4 anni di reclusione. Per lui il pm nel processo di primo grado aveva chiesto l’assoluzione.

Per un’ipotesi di false dichiarazioni il giudice nel primo grado di giudizio ha condannato a 8 mesi con pena sospesa per Lillo Barbera, di 51 anni, di Menfi, difeso dall’avvocato Michele Barbera, per il quale il pm aveva chiesto l’assoluzione. Anche la difesa di Barbera ha impugnato la sentenza e adesso si attende la decisione della Corte di Appello.

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