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Franco Valenti: “Il successo dei Cinquestelle in Sicilia? Frutto anche di un inizio incerto del nuovo governo regionale”

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“Queste elezioni hanno dimostrato, ancora una volta, che gli elettori non si sentono più condizionati da appartenenze partitiche, né tantomeno si sentono vincolati dalle indicazioni di presunti leader che non hanno più alcun legame con i territori”. Affida queste parole a Facebook il sindaco di Santa Margherita Belice, Franco Valenti, per commentare il risultato elettorale di domenica scorsa. Un’analisi risultati elettorali che “hanno premiato con un voto plebiscitario il Movimento 5 Stelle” che prende in considerazione  “qualità della vita peggiora che giorno dopo giorno, pressione fiscale insopportabile, servizio sanitario inadeguato, raccolta dei rifiuti che non funziona, acqua pubblica che continua ad essere un miraggio,  lavoro un sogno. A tutto ciò si aggiunga una legge elettorale infame e il dado è tratto (alea iacta est)”. E poi una spiegazione sul perché in Sicilia
“in sei mesi in Sicilia si è passati da una vittoria del centro destra a una grande affermazione del Movimento 5 Stelle. Sembrerebbe contraddittorio ma non è così.
Questo è il frutto – scrive ancora Valenti –  oltre che di una legge elettorale sbagliata e di una scelta dei candidati più che discutibile, anche di un inizio incerto del nuovo governo regionale che ha avuto la fiducia dei siciliani perché ha promesso quel cambiamento che purtroppo ancora non si avverte. Se avessero iniziato a dare risposte concrete sull’acqua pubblica, sui rifiuti, sulla sanità, sul randagismo, forse il risultato elettorale oggi sarebbe stato diverso”.  Il sindaco di Santa Margherita auspica che “dopo questa sonora batosta la politica ovattata, ampollosa e paludata delle auliche stanze del potere si renda conto che occorre ritornare fra la gente e con la gente, che la classe dirigente va selezionata per meriti, competenze e legame con il territorio, che le intelligenze vanno premiate e non mortificate”. Ed ancora: “Per favore ridateci il gusto di fare politica. Ridateci un sistema elettorale dove sono gli elettori a scegliere i loro rappresentanti e non le segreterie dei partiti. Che vergogna il ripescaggio nel proporzionale di chi è stato bocciato dagli elettori nei collegi uninominali”. Infine: “Un’ultima cortesia chiedo: consegnate alla storia lo scudocrociato. Non merita di essere ricordato per il vostro 1%”.
 

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