L’inchiesta di ieri all’ospedale di Ribera che ha coinvolto i dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale, ha fatto il giro dei media nazionali. Come altre indagini dello stesso tenore, ribattezzate dei “furbetti del cartellino”, suscitano particolare clamore nell’opinione pubblica. Così i principali media nazionali hanno ripreso la notizia dell’operazione “Ghost Rider” compiuta dal Comando della Guardia di Finanza di Sciacca all’ospedale ” Fratelli Parlapiano” di Ribera. Le reazioni politiche, invece sono state più latitanti, anche nel territorio.
L’inchiesta di ieri ha trovato il commento del candidato alla presidenza della Regione Sicilia, Giancarlo Cancelleri che così ha scritto in una nota: “I fatti di Ribera sono vergognosi, contro i furbetti del cartellino va fatta lotta durissima. Chi non lavora deve essere mandato a casa”.
“Non si scherza – ha aggiunto il deputato al’Ars – con la salute dei cittadini, in una Regione come la nostra, dove la sanità ci costa 9,5 miliardi di euro l’anno di soldi pubblici. Ai furbi va fatta una lotta senza quartiere. Non è più accettabile che i siciliani subiscano già una bassa qualità della sanità per carenza di personale, mentre i soliti furbetti continuano a fare i loro comodi, macchiando l’onorabilità dei tanti medici, infermieri e personale sanitario che lavorano senza risparmiarsi in condizioni spesso critiche. Bisogna avviare immediatamente un protocollo di legalità con le forze dell’ordine per stanare queste persone che danneggiano tutti e rendono al mondo intero l’immagine di una Sicilia di furbi e malandrini. Non lo accettiamo più, la Sicilia ha bisogno di un riscatto morale per diventare finalmente quello che è: la terra dei cittadini onesti”.