Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Sciacca, con una vasta operazione i carabinieri della locale compagnia, collaborati da di militari delle compagnie Alcamo, Mazara del Vallo, Palermo San Lorenzo e del nucleo carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo, hanno eseguito diverse perquisizioni domiciliari in quei centri presso le abitazioni dei presunti appartenenti a una presunta banda specializzata in furti di pregiate maioliche per pavimenti prodotte tra la fine dell’800 e gli inizi del 900 da varie scuole di ceramiche siciliane.
Terminate le perquisizioni, sono stati ritrovati a casa di un quarantenne di Salemi vasi in terracotta, candelabri ed altri oggetti sulla cui provenienza sono in corso minuziosi accertamenti.
L’indagine nasce nei mesi scorsi, dopo alcune denunce presentate ai carabinieri della compagnia di Sciacca da parte dei proprietari di alcune abitazioni di vecchia costruzione, molte disabitate, ubicate nell’area belicina/riberese e, soprattutto, dall’arresto, avvenuto a Sambuca di Sicilia nell’aprile di quest’anno, di due cittadini di Sciacca, il trentenne Tonino Giordano e il trentanovenne Antonino La Grassa, i quali sarebbero stati sorpresi dai carabinieri della locale stazione mentre stavano rubando da una villa una pavimentazione in maioliche decorate a mano. I due sono attualmente sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Sotto la direzione della procura saccense i carabinieri hanno analizzato le modalità di alcuni furti di maioliche commessi nell’anno in corso nelle province di Agrigento e Trapani, trovando dei riscontri che avrebbero portato ad individuare più persone quali presunte appartenenti a una banda dedita a questa specifica attività illecita.
Data la particolare natura dei furti, sicuramente eseguiti su commissione, sono ora al vaglio degli inquirenti i canali di smercio delle maioliche per giungere ai ricettatori della preziosa refurtiva.