Rimangono ai domiciliari e dinanzi al gip si sono avvalsi della facoltà di non rispondere tutti gli indagati finiti ai domiciliari nell’ambito delle indagini sui furti di moto con il metodo estorsivo del “cavallo di ritorno” a Sambuca.
Il gip del Tribunale di Sciacca, Dino Toscano, ha confermato i domiciliari per Francesco Sabella, di 25 anni, di Sambuca, e per i palermitani Giuseppe Di Franco, 19 anni, e Maurizio Sammarco, di 20.
Resta ai domiciliari e anche lui dinanzi al giudice si è avvalso della facoltà di non rispondere un altro sambucese, Mario Gallina, di 49 anni, parente di Sabella, che non ha nulla a che vedere con la vicenda delle moto, ma che è stato arrestato perché avrebbe detenuto mezzo panetto di hashish di 56 grammi e tre involucri di cocaina per 14 grammi. Sabella e Gallina sono difesi dall’avvocato Lillo Santangelo che prepara il ricorso al Tribunale del Riesame. di palermo.
Sabella sarebbe stato il basista a Sambuca ed a lui vengono contestati una presunta estorsione e una tentata estorsione, mentre i palermitani sono indagati per furto delle moto e per concorso nelle ipotesi di reato di estorsione e di tentata estorsione contestati a Sabella. I fatti contestati sono dello scorso mese di marzo, relativi al furto di tre motocicli dai garage di due abitazioni del centro belicino.
Una delle vittime, pagando 4.500 euro, sarebbe riuscita a rientrare in possesso di un motociclo rubato. La tentata estorsione con Sabella presunto intermediario e Di Franco e Sammarco detentori di una moto, sarebbe stata per una somma di 1.500 euro, ma in questo caso il denaro la consegna del denaro non è avvenuta.
Nella foto, l’avvocato Santangelo