I comitati di quartiere di Sciacca sono contrari a un’apertura temporanea del viadotto Cansalamone, chiuso ormai da 6 anni. Meglio pensare a nuove ipotesi per collegamenti viari. Ieri sera si sono riuniti ed elaborato una richiesta già trasmessa al sindaco. Chiedono un incontro proprio per confrontarsi su quest’ipotesi.
“Chiediamo all’amministrazione comunale – scrivono i comitati – di attivarsi per una definitiva apertura di tale importante infrastruttura, che garantisca sicurezza e affidabilità e ripristini le normali condizioni di viabilità. Tuttavia sappiamo già che l’apertura definitiva richiederà del tempo. Pertanto, in attesa che il ponte venga riaperto definitivamente riteniamo necessario che il Comune si attivi con misure compensative e/o alternative che consentano di ridurre le difficoltà e i problemi di coloro che non possono utilizzare questa arteria stradale. A seguito di alcuni incontri, proposti ai Comitati cittadini dal M5S di Sciacca, abbiamo appreso che è stato redatto un progetto preliminare di ristrutturazione del ponte sul Cansalamone, coperto da un finanziamento di circa 2.900.000 euro affidato al Commissario di Governo e che il comune di Sciacca ha commissionato uno studio per valutare una possibile apertura a transito ridotto del ponte stesso. Esaminando lo studio effettuato dai tecnici incaricati dal Comune per un’apertura parziale e temporanea, emergono gravi problematiche dell’infrastruttura – aggiungono i comitati di quartiere – e la necessità di interventi, sia in fondazione che sulle pile, non previsti nel progetto preliminare. In virtù di ciò riteniamo che l’investimento di somme, da decurtare dallo stanziamento attuale, per consentire un’apertura temporanea del ponte per soli due anni, ad una sola corsia e senza che vengano garantiti i criteri minimi di sicurezza sismica, sia pericolosa e poco utile alla città. Accogliamo invece la proposta avanzata di realizzare una viabilità alternativa che rimarrebbe per sempre a servizio della città anche quando il Ponte Cansalamone verrà riaperto”. E continuano: “Ricordiamo infatti che da quasi 20 anni il comitato della Perriera e successivamente anche diverse forze sociali chiedono la realizzazione di strade alternative per l’entrata e l’uscita dalla Perriera, che risulta anche quartiere di transito per i collegamenti con San Marco, Renella, Carbone, Foggia. L’esigenza di creare viabilità alternative la sentiamo ancor di più in questi giorni successivi alla recente alluvione che ha reso le nostre strade impraticabili e ridotto il sistema viario. A tal proposito riteniamo opportuna la realizzazione di viabilità alternative, previste nel PRG e nel PUMS, come quelle proposteci dal M5S di Sciacca per alleviare i disagi causati dalla chiusura del ponte Cansalamone, garantendo al contempo soluzioni permanenti e sicure”. Le richieste specifiche che vengono avanzate dai comitati sono: “che l’amministrazione si impegni per un’apertura non temporanea, ma definitiva del ponte Cansalamone; 2) che l’amministrazione valuti attentamente la proposta di realizzare, in maniera conforme a quanto previsto da Pums e Prg e in alternativa all’apertura temporanea del ponte, dei nuovi collegamenti viari che possano in parte ripristinare la viabilità interrotta dalla chiusura del viadotto, nelle more di trovare i finanziamenti che consentano la realizzazione delle opere necessarie per un’apertura definitiva del Ponte Cansalamone”. I comitati Perriera, Renella, San Marco, Aliai, Chiana-Scunchipani, Rocca dei Fiori, Foggia, Bordea-Guardabasso, Raganella, Carbone e Marina chiedono all’amministrazione di convocare una riunione alla quale fare intervenire anche i tecnici dei Cinque Stelle che hanno avanzato la proposta e tutte le altre forze politiche e civiche interessate all’argomento.