I segretari generali di Cgil, Flai e Fillea hanno chiesto ai sindaci dei Comuni dell’’Agrigentino di sospendere l’attività lavorativa nelle ore più calde dei lavoratori impegnati in attività particolarmente esposte come quella dei cantieri del settore costruzioni e agricole, in quanto esposti ad elevato rischio per le alte temperature.
La valutazione del rischio calore rientra nell’ambito della valutazione dei rischi così secondo il d.lgs n° 81/08, in quanto lo svolgimento delle attività lavorative in condizioni di elevate temperature determinate da “ondate di calore estreme” rappresentano uno dei fattori di rischio e quindi di infortuni spesso anche mortali.
Le elevate temperature, infatti, come è noto, possono causare malori o ridurre la capacità di attenzione del lavoratore, aumentandone il rischio di infortuni, rappresentando le stesse una delle cause.
Una nota Inps-Inail del 2022, inoltre, indica che basta percepire i 35 gradi per astenersi dalle attività lavorative.
“Abbiamo invocato la Regione per dare lo stop nelle ore più calde, Calabria e Puglia l’hanno fatto, la Sicilia no e dai dati le richieste di cassa integrazione sono minime – hanno detto i segretari -. Per tali ragioni, nell’esercizio delle vostre prerogative istituzionali – scrivono ai sindaci – confidando anche nella vostra sensibilità così come per le ordinanze che vietano i lavori edili che ricadono nelle località balneari per evitare di disturbare i vacanzieri, Vi invitiamo a emettere ordinanze che in relazione alle previsioni meteo blocchino le attività del settore delle costruzioni e agricole nella fascia oraria ove si preveda, in relazione ai bollettini Sias della protezione civile, di superare le temperature stabilite dalla legge“.