I pazienti del centro Alzheimer di Sciacca che offre, da anni, un servizio di qualità a moltissimi soggetti, sono stati ancora una volta sfrattati dai loro locali per far posto all’ufficio medico INPS.
“Con grande amarezza abbiamo appreso che i pazienti del centro Alzheimer sono stati ancora una volta sfrattati dai loro locali per far posto all’ufficio medico INPS. Si tratta dell’ennesimo affronto nei confronti di un servizio di qualità per tanti soggetti deboli.” E’ quanto afferma la responsabile del Tribunale dei Diritti del Malato, Lilla Piazza, che, con un comunicato, si è rivolta al Commissario Asp di Agrigento e al Direttore di Presidio ASP/AG 2.
“Era già successo – evidenzia Piazza – che lo stesso servizio, che godeva di un locale idoneo e a norma e lontano dai servizi prettamente ospedalieri, era stato sfrattato per far posto agli uffici del servizio di veterinaria e spostato in locali meno idonei, ma che sono stati ristrutturati con fondi a disposizione del “dipartimento di salute mentale” dell’azienda. In quell’occasione, il TDM, sollecitato dai familiari dei pazienti, aveva protestato, ma inutilmente. Non si capisce come mai la struttura ospedaliera di Sciacca, avendo a sua disposizione moltissimi locali inutilizzati, ha voluto smantellare ancora una volta un presidio importante per allocarlo in locali da ristrutturare e poco agevoli all’accesso per malati e per i loro familiari che lo accompagnano. Il servizio – continua Lilla Piazza – che aveva da poco ripreso la sua attività dopo la chiusura a causa del COVID 19, dovrà nuovamente restare chiuso fino a quando i nuovi locali potranno essere rifatti a norma, anche se resta l’incertezza di chi, ora, sosterrà le spese di questi nuovi lavori.
Chiediamo alla Direzione Generale – conclude – d’intervenire per scongiurare un nuovo affronto a un servizio che, con pochissimo personale dedicato, ha nel tempo portato benessere a soggetti, e loro familiari, particolarmente penalizzati da un malattia grave e invalidante.
Siamo sicuri che si affronterà questa criticità con intelligenza e solidarietà per evitare ulteriore sofferenza ai fruitori del servizio”.