Nota del PD oggi all’indomani della notizia dell’accettazione dell’incarico di Santangelo presso un’altra Asp. Il Partito Democratico lo fa con un lungo comunicato a forma di Simone Di Paola, segretario provinciale dei Dem e Franco Giordano, responsabile area sanita’.
“La decisione – si legge – dell’oncologo Domenico Santangelo, annunciata da giorni, di lasciare Sciacca, optando per il trasferimento in altra sede, oltre ad inchiodare alle proprie responsabilità quanti, pur avendo gli strumentiper impedire che ciò accadesse, sembra quasi che abbiano accompagnato lo stesso Santangelo alla porta d’uscita, tratteggia in tutta la sua evidenza un disegno di inesorabile smantellamento dell’offerta sanitaria di
questo territorio, disegno che ormai è chiaro perfino agli occhi dei bambini.
A nulla, crediamo, servono le operazioni di lifting e di marketing di queste ultime ore, con l’obiettivo di sviare
l’attenzione del cittadino lontano dal cuore del problema.
Del resto, il fatto che migliaia di persone siano scese in piazza per manifestare il proprio dissenso verso questo
status quo, dimostra inequivocabilmente che il fumo negli occhi, gettato in quantità industriali in questi ultimi
tempi, non impedisce ai cittadini di vedere e giudicare.
Tale vicenda, come tante altre simili, costituisce la rappresentazione più evidente di istituzioni inadeguate e
inefficienti, che hanno scelto di abbandonare questo territorio al proprio destino e che continuano a non
capire quanto sia ampio il solco che li separa dai cittadini.
Come del resto dimostra l’indecente spettacolo offerto in queste ore dal governo regionale e dalle forze
politiche che lo sostengono, le quali da mesi litigano per lottizzare le poltrone dei manager della sanità
siciliana, non comprendendo come sia venuto il tempo per la politica di togliere le mani dalla sanità.
Oltre al danno la beffa: si pretende di convincere la popolazione che la situazione dell’assistenza sanitaria nel
territorio di Sciacca sia ritenuta tutto sommato “normale”; che in fondo sia tutto in ordine, che reparti privi
o gravemente sguarniti di personale siano regolarmente aperti e funzionanti, nonostante in realtà lavorino
da anni in permanente carenza di organico.
Non c’è più tempo per le mezze misure, non c’è tempo per aperture di credito; è il tempo di tornare ad alzare
la voce; e occorre farlo, a prescindere da chi sarà nominato al posto dell’attuale commissario, nella
consapevolezza del fatto che se la lottizzazione partitica è l’unico criterio selettivo dei manager siciliani, nulla
potrà cambiare di sostanziale”.