Si tratta di un’importante crescita per l’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia del nosocomio saccense che, nel 2019, darà la possibilità alle future mamme di partorire in acqua.
Partorire in acqua non sarà più un problema. Con uno stanziamento di 800 mila euro, infatti, è stato previsto un intervento nell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Sciacca con una vasca per il parto in acqua e con una più generale ristrutturazione. Il parto in acqua presenta diversi vantaggi e benefici, in quanto l’acqua attutisce notevolmente i dolori del parto, dal travaglio all’espulsione del neonato, aiutando a rilassare i muscoli e il respiro. Essere immerse in acqua, poi, consente di muoversi meglio e assumere diverse posizioni senza sentire il dolore che si sentirebbe, invece, fuori dall’acqua. Inoltre partorire in acqua consente di regolare meglio la pressione sanguigna. “Siamo molto soddisfatti del risultato riguardante le nascite nel 2018 – afferma il direttore dell’unità operativa Salvatore Incandela – e adesso avremo anche il parto in acqua secondo questa tecnica innovativa. Avere superato le 500 nascite anche quest’anno – continua Incandela nelle dichiarazioni pubblicate oggi sul Giornale di Sicilia in un articolo di Giuseppe Pantano – è stata per noi una soddisfazione, ma ormai l’attività procede molto bene anche da questo punto di vista. Anzi, direi che Sciacca con l’aumento dei parti, ogni anno, si pone in netta controtendenza rispetto ad una denatalità che invece si registra a livello nazionale”. I parti nel 2018 sono stati 600, 5 in più dell’anno precedente e, sempre nel 2018, sono stati ridotti anche i trasferimenti dei piccoli in altre strutture ospedaliere siciliane, grazie alla presenza, nel reparto di pediatria del Giovanni Paolo II, guidato dal direttore Antonino Cutaia, di un’incubatrice neonatale donata dall’associazione “Orazio Capurro Amore per la vita”. I lavori nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del nosocomio saccense inizieranno fra pochi mesi.