Il saccense Toni Montalbano ha scritto una lettera al segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti per evidenziare le difficoltà, specie in questo periodo di quarantena, di molti lavoratori che da marzo sono ancora in attesa di percepire la Cassa Integrazione.
Montalbano sottolina che la sua generazione, quella dal 1970 in poi, è quella che secondo il saccense sta pagando il prezzo più alto della crisi. Proprio per questo, da militante del PD locale chiede a Zingaretti di far sapere quali sono i progetti del partito per aiutare questa generazione. Di seguito la lettera di Montalbano.
“Caro Segretario,
sono un papà, ti scrivo dal profondo Sud, da Sciacca (Ag), provincia che viene sempre ricordata per essere sempre ultima nelle classifiche dello sviluppo e della crescita economica. Non mi dilungo a fare la radiografia degli ultimi 50 anni della provincia perché potrei essere noioso e forse ripeterei le stesse cose che tanti ti hanno raccontato. Ti posso però affermare che la mia generazione è quella che va dal 1970 a seguire è quella che sta pagando il prezzo più alto della crisi. La politica ha distrutto il nostro futuro, però ce lo siamo costruiti con fatica, molti siamo papà occupati, con il proprio lavoro senza chiedere niente a nessuno. Siamo stati gli utili idioti che in campagna elettorale siamo stati usati per portare la cosiddetta acqua al mulino. In questo periodo di “quarantena” grazie alla nostra tenacia stiamo tenendo duro, con fatica, con dignità, con senso di responsabilità. Però caro Segretario ormai siamo stanchi di sentire le prediche dei soliti politicanti e ancora peggio di una classe dirigente di burocrati della pubblica amministrazione che stanno ancora offendendo la nostra dignità di persona e di padri di famiglia. Siamo in attesa delle nostre spettanze della così tanto sbandieriata Cassa Integrazione. Un gioco a scarica barile che ci sta umiliando, offendendo, ascoltare gente beneficiata dalla politica che seduta sul salotto di casa che osserva e gira ricette magiche alle Istituzioni é davvero offensivo.
É il momento di chiederti: che progetto ha il Partito Democratico??? Vuole costruire con questa generazione un progetto che ci coinvolga ??mettendo in campo le nostre umili esperienze ?? O dobbiamo ancora essere comparse di questo teatro ? Sono certo che nemmeno leggerai questa lettera, ma va bene lo stesso, siamo abituati ad andare avanti con le nostre forze. Sai a noi non piacciono i colori sfumati, non piace il grigio, piace il bianco o il nero. Ti scrivo perché sono un militante del PD locale e ne faccio parte con orgoglio perché questa comunità composta di gente operosa al servizio del bene comune. Ma occorre, caro segretario, cambiare rotta, cambiare registro. A questa piattaforma che oggi hai inviato sul web IMMAGINA voglio dare il mio contributo. Opero con tanti amici nel Sociale e nel Volontariato e abbiamo tanti progetti che vorremmo costruire con la nostra comunità locale. Lo slogan di questo periodo è stato ANDRÀ TUTTO BENE, io con la speranza di persona operosa voglio continuare a crederci, ma ti chiedo: CAMBIAMO METODO !! Un Papà”