Per accedere in qualsiasi edificio pubblico da marzo scorso occorre rilevare la temperatura e registrare nome e cognome e orario della persona che sta per accedere all’interno. Serve per poter schermare l’ingresso di un possibile positivo e dall’altro poter rintracciare i soggetti in caso di possibile contagio. Se il rilevamento e’ ormai una prassi consolidata anche in banca, in uffici pubblici e così via, pensiamo quanto e’ importante la procedura in una struttura sensibile come un ospedale.
Le immagini che vi proponiamo arrivano dall’ingresso principale del Giovanni Paolo II, proprio questa mattina, ma la coda per il rilevamento della temperatura si registra ormai da diversi giorni. Si vedono diverse persone in fila, in attesa di poter avere il via libera per qualsiasi prestazione sanitaria.
Così per poter accedere bisogna passare dall’ingresso principale per la procedura necessaria, unico punto al momento attivo per l’accesso alle prestazioni sanitarie ospedaliere. Proprio davanti l’ingresso ecco l’assembramento che si viene a creare specie nelle prime ore del mattino quando sono tante le persone che si recano in ospedale.
Bisogna obbligatoriamente transitare da questo accesso anche se ci si deve sottoporre ad un tampone volontario nel drive in dell’ospedale. Ossia prima di potersi recare nell’area di parcheggio per il prelievo rinoaringeo, bisogna sempre scendere dalla vettura e mettersi in fila per questo ulteriore adempimento. Un ulteriore pericoloso momento di promiscuita’ che in base al numero delle persone in attesa non permette il dovuto e tanto auspicato distanziamento sociale.
Magari più punti di rilevamento e una diversa organizzazione potrebbero tranquillamente ovviare al problema.