Insegnante elementare di Caltabellotta assolto perché il fatto non sussiste dall’accusa di maltrattamenti ad alunni

Il Tribunale di Sciacca, in composizione monocratica, con il giudice Dino Toscano, accogliendo le richieste del pubblico ministero, Sergio Spallino, e del difensore, avvocato Giovanni Vaccaro, ha assolto l’insegnante elementare di Caltabellotta Vincenzo Mulè, di 69 anni, dall’accusa di maltrattamenti continuati nei confronti di alcuni scolari.

Secondo l’accusa, il maestro avrebbe ripetutamente maltrattato alcuni alunni, con diverse condotte, nell’autunno del 2013. 

Nel corso del dibattimento, le accuse si sono rivelate sempre più infondate. Sia gli scolari, sia i genitori, sentiti dal pm e dagli avvocati Ignazio De Vita e Sergio Vaccaro, hanno chiarito che, a fronte dei comportamenti “vivaci” dei bambini, il maestro aveva reagito correttamente, affinché le lezioni proseguissero serenamente, a beneficio dell’intera quarta classe elementare. Dirigenti e colleghi dell’insegnante hanno pure lodato la lunga attività formativa dell’imputato, definendolo una persona per bene.

All’insegnante venivano contestate nel capo d’imputazione condotte irascibili, violente e manesche come richiamare alunni ad alta voce utilizzando espressioni ingiuriose, trascinarli di forza dietro la lavagna e costringerli a rimanere per un lungo lasso di tempo con la faccia rivolta al muro, tirare violentemente le orecchie.

In seguito alle numerose udienze, nel corso della discussione, lo stesso pm ha ritenuto che il comportamento fosse stato dettato solo da spirito educativo e non da atteggiamenti vessatori.

L’avvocato Giovanni Vaccaro ha commentato le varie dichiarazioni rese nel tempo, rilevando che al quadro fosco di cui al capo di imputazione non corrispondessero comportamenti penalmente rilevanti: non abitualità e pluralità di atti, non sofferenze, non sopraffazioni ed altri elementi tipici del reato in questione. Il penalista ha pure messo in luce l’impegno sociale del Mulè, autore di pubblicazioni sulla storia di Caltabellotta.

Il giudice monocratico Dino Toscano ha assolto l’imputato con la formula più ampia: perché il fatto non sussiste.

Nella foto, l’avvocato Giovanni Vaccaro

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