La Cassazione si pronuncerà sull’annullamento del sequestro di 2 delle 101 barche bloccate a Porto Palo di Menfi

La Procura della Repubblica di Sciacca ha presentato ricorso in Cassazione avverso l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Agrigento che ha annullato il sequestro per due dei 101 natanti fermati dalla guardia costiera e dai carabinieri nel porto di Porto Palo.

Le 101 barche, a seguito dell’identificazione dei proprietari, sono state successivamente quasi tutte dissequestrate, ma per queste due i proprietari, assistiti dagli avvocati Flavio Moccia e Accursio Gagliano, hanno presentato ricorso al Tribunale del Riesane che lo ha accolto, annullando il sequestro. Adesso si pronuncerà la Cassazione.

Per i pochi natanti ancora ormeggiati si attenderà qualche altro giorno e poi, se i proprietari non si presenteranno al Circomare di Sciacca, verranno rimossi e custoditi con spese che poi verranno addebitate ai proprietari. La bonifica dello specchio acqueo con la rimozione dei corpi morti potrà essere effettuata tra fine agosto ed i primi giorni di settembre. Questi i tempi ipotizzati per l’intervento del nucleo sommozzatori. L’indagine ha comportato il sequestro dei natanti, ma anche di un intero tratto della banchina di ponente dove insistono le bitte per l’ormeggio delle barche, di parte dello specchio acqueo antistante la banchina dove sono collocati i cosiddetti corpi morti. E dei relativi corpi morti. Il tutto in un’area di circa mille metri quadrati. La struttura portuale di Porto Palo, comprese le banchine e il relativo specchio acqueo interno del porto, ricadono tra i beni demaniali marittimi e qualsiasi uso esclusivo o occupazione da cui scaturisca una limitazione al pubblico uso delle aree demaniali, compreso lo specchio acqueo, devono necessariamente essere autorizzati o concessi, tramite il rilascio di un apposito titolo concessorio. L’ormeggio di punta e con la collocazione dei corpi morti delle barche non può essere effettuato perché non autorizzato.  Queste le motivazioni che hanno portato al sequestro. Si contestano una violazione al codice della navigazione e una al codice penale. L’indagine, coordinata dai sostituti procuratori Michele Marrone e Christian Del Turco, mirerebbe anche ad accertare eventuali pagamenti non dovuti per l’ormeggio delle barche. E questo è il secondo fronte delle indagini. 

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