Cronaca / Attualità

La Finanza sequestra reperti archeologici ad un professionista di Sciacca

Impossessamento illecito di beni appartenenti allo Stato e ricettazione. Sono questi i reati per i quali un professionista saccense, in pensione, è stato denunciato dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Sciacca. Le Fiamme Gialle lo hanno sorpreso in possesso di numerosi reperti archeologici risalenti ad un ampio periodo compreso  tra il V secolo a.C. e il III secolo d.C. In particolare l’uomo era entrato in possesso di un vaso corinzio, di due vasi in alabastro dell’età greca, di una coppa dell’età del bronzo, di una per ostie consacrate, di due antichissime anfore e di alcune maioliche di Burgio, che gli investigatori ritengono essere state rubate da una cappella di famiglia nel cimitero di Burgio. La stessa Soprintendenza ha già dichiarato che questi reperti possiedono un assoluto valore ed interesse storico. L’indagine della Guardia di Finanza culminata con il sequestro di questi reperti si è inquadrata nell’ambito delle iniziative a tutela del patrimonio artistico e culturale. Determinante, per l’indagine, l’esibizione di questi beni da parte del professionista ad amici e parenti, nella costante noncuranza degli obblighi di legge che impongono la pubblica fruizione.

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