La maxi inchiesta “Waterloo”, indagati davanti al gip: Campione e altri 5 fermati fanno scena muta

Scena muta davanti al gip. Solo due degli otto fermati dell’operazione “Waterloo, sul cosiddetto “sistema Campione” – ovvero la presunta rete criminale che, secondo la Procura di Agrigento, sarebbe stata messa in piedi dal presidente di Girgenti Acque – hanno deciso di rispondere alle domande del gip. Il principale indagato ha integrato il suo collegio di difesa, del quale fanno parte da tempo gli avvocati Lillo Fiorello e Omar Giampaolo Mohamed Amhed, aggiungendo l’ex pm palermitano Antonio Ingroia. La strategia processuale, in questa fase, è stata quella del silenzio. Stessa scelta per l’ex presidente di Hydortecne Pietro Arnone. L’ex braccio destro di Marco Campione, ritenuto uno dei “promotori e organizzatori dell’associazione”, assistito dal suo difensore, l’avvocato Giuseppe Dacquì, è comparso per primo nella saletta interrogatori del carcere di contrada Petrusa. Il suo legale ha chiesto al gip di non convalidare il fermo e non emettere alcuna misura cautelare non sussistendone i presupposti di legge. Dacquì, inoltre, ha sostenuto che alcuni dei reati sarebbero prescritti così come non sussisterebbe alcun pericolo di reiterazione del reato “considerato che Arnone aveva già dismesso la carica dal lontano 2019 e che in ogni caso la società Hydortecne srl è stata dichiarata fallita il 10 giugno scorso”. Oltre al sessantenne imprenditore e ad Arnone, sono finiti in carcere: Calogero Patti, 53 anni, dipendente di Girgenti Acque; Angelo Piero Cutaia, 51 anni, direttore amministrativo di Girgenti Acque; Gian Domenico Ponzo, 54 anni, direttore generale di Girgenti Acque; Francesco Barrovecchio, 61 anni, responsabile tecnico di Hydortecne; Calogero Sala, 61 anni, direttore tecnico e progettazione di Girgenti Acque e Igino Della Volpe, 63 anni, membro del consiglio di amministrazione di Girgenti Acque. Della Volpe è stato fermato a Taranto e l’interrogatorio si è celebrato in videocollegamento davanti al gip del tribunale pugliese Rita Romano. Il commercialista, che nel corso degli anni ha avuto svariati incarichi in Girgenti Acque e Hydortecne, assistito dall’avvocato Daniela Posante, ha risposto per circa due ore alle domande del giudice dicendosi estraneo ai fatti. Su alcune contestazioni relative a doppie fatturazioni e irregolarità contabili, Della Volpe si è giustificato parlando di “leggerezze procedurali”. Patti, Cutaia e Ponzo, difesi dall’avvocato Giuseppe Scozzari, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il legale, al termine dell’interrogatorio, ha consegnato al gip una memoria con cui replica alle accuse dei pm chiedendo di non convalidare il fermo di indiziato di delitto. Sala (che ha nominato come difensori gli avvocati Silvio Miceli e Vincenzo Campo) è stato l’unico a rispondere alle domande del gip e lo ha fatto difendendosi dalle accuse e spiegando di non essere nel “cerchio magico” di Campione. 
I legali si sono opposti alla convalida del fermo, in relazione alla mancanza del presupposto del pericolo di fuga, ed è stato fatto presente che, da ormai tre anni, la società è commissariata e, quindi, amministrata da figure di garanzia che fanno venire meno qualsiasi esigenza cautelare. Barrovecchio, infine, è stato sentito in video collegamento dal gip del tribunale di Verbania. L’ingegnere, difeso dall’avvocato Serafino Mazzotta, si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee con cui si difende dalle contestazioni e fornisce dei chiarimenti. Il gip, entro domani pomeriggio, dovrà pronunciarsi sulla richiesta di convalida del fermo disposto dal procuratore Luigi Patronaggio, dal suo vice Salvatore Vella e da un pool di sostituti composto da Sara Varazi, Antonella Pandolfi e Paola Vetro.

Condividi
Pubblicato da