La professoressa Linda Pisano di Menfi e’ entrata a far parte del team dell’unità operativa di Cardichirurgia del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo diretta da Vincenzo Argano. E’ stata il commissario Maria Grazia Furnari ad affidare le funzioni assistenziali alla professoressa Pisano che per vent’anni e’ stata allieva del professore Giovanni Ruvolo.
Con l’ospedalizzazione, e dunque l’equiparazione alla qualifica di dirigente medico, che attua concretamente il principio di inscindibilità dell’attività assistenziale da quella di didattica e ricerca che caratterizza le aziende ospedaliere universitarie, Pisano entra a pieno titolo nel team guidato da Vincenzo Argano, direttore dell’unità operativa di Cardichirurgia.
“Sono sicura – dichiara la manager del policlinico – che la professoressa Pisano, dato il suo percorso formativo, l’esperienza e l’entusiasmo, sarà una risorsa inestimabile per la nostra struttura e per i nostri pazienti”.
La professoressa Pisano, dopo la laurea e la specializzazione in Cardiochirurgia presso l’Università di Palermo nell’aprile 2013, ha maturato il suo percorso accademico a Roma presso l’università Tor Vergata, dove è direttrice della Scuola di Specializzazione in Cardiochirurgia e presidente del corso di laurea in Tecniche della Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare. Nel suo curriculum anche una lunga esperienza all’estero dove ha svolto un training di Cardiochirurgia presso il Papworth Hospital NHS Foundation di Cambridge e presso il Royal Sussex County Hospital di Brighton.
Ha conseguito il dottorato internazionale in “Microbiologia, Immunologia, Malattie Infettive e dei Trapianti” presso l’Università di Roma “Tor Vergata” nel gennaio 2021.
È autrice di circa 100 pubblicazioni scientifiche, di cui 75 articoli scientifici pubblicati su riviste di rilevanza nazionale ed internazionale e ha partecipato a 1070 interventi cardiochirurgici, in 200 dei quali come primo operatore.
“Il mio obiettivo – afferma la professoressa Pisano – è quello di riattivare la parte accademica dell’unità operativa di cardiochirurgia e di riaprire la scuola di specializzazione per la formazione dei cardiochirurghi del futuro. A tal fine vorrei creare una rete formativa e di ricerca di eccellenza, instaurando rapporti di collaborazione con altre sedi universitarie e con colleghi di altre discipline, a cominciare dai genetisti, gli anatomo patologi e i radiologi, e al contempo portare avanti i programmi di cardiochirurgia minivansiva e microinvasiva implementando le tecnologie e la robotica”.