Il pubblico ministero Michele Marrone ha chiesto la condanna a un anno di reclusione, le generiche e la diminuzione per il rito abbreviato a carico di Pierluigi Badano, di 40 anni, di Palermo, autista dell’auto che, nell’agosto del 2018, a Menfi, si è scontrata con quella della famiglia Castelli sulla quale si trovava il piccolo Marco, di 7 anni, che ha perso la vita.
Vari procedimenti sono in corso davanti al Tribunale di Sciacca per l’incidente stradale avvenuto tra la via degli Oleandri e la strada provinciale 50. Il bimbo era seduto sul sedile posteriore dell’auto guidata dal padre. Il tubo di un parapetto entrò nell’auto colpendo il piccolo.
I familiari del
bambino, con gli avvocati Caracci e Piatti, hanno depositato una
memoria.
L’avvocato Giovanni Vaccaro ha chiesto l’assoluzione di Badano per non aver commesso il fatto sulla scorta delle consulenze degli ingegneri Bruno e Vassallo e delle informative in atti.
Il penalista ha sostenuto che il conducente della Mondeo: procedeva ad andatura moderata; ha rispettato il segnale di stop, mal segnalato verticalmente e non segnalato precedentemente ed orizzontalmente, secondo il penalista saccense. Ed ancora, che Badano non avrebbe potuto concedere la precedenza a destra, non essendo visibile la strada provinciale dalla strada comunale, sulla linea dello stop e mancando anche uno specchio parabolico.
Il giudice Cucinella ha rinviato per eventuali repliche e sentenza al 22 dicembre.
Per le posizioni che verranno discusse in udienza preliminare, riguardanti personale della ex Provincia e del Comune di Menfi, secondo la procura emergerebbero omissioni in merito a segnaletica e barriere inadeguate. Non si sarebbe garantito che la strada si trovasse in condizione di sicurezza per gli automobilisti.