Si andrà in appello nel processo per omicidio colposo per la morte, il 6 febbraio 2013, in una cava di Villafranca Sicula, dell’operaio Mario Cardinale, di 59 anni, di Bivona. Gli imputati Giovanni Sola e Alfonsina Marretta, entrambi di Ribera, difesi dall’avvocato Antonio Palmieri, e Luigi Infantino, di 64 anni, di Casteltermini, difeso dagli avvocati Salvatore Pennica e Maria Giambra, hanno presentato appello avverso la sentenza del tribunale di Sciacca che li ha condannati in primo grado.
Si attende la fissazione del secondo grado di giudizio dinanzi alla Corte di Appello di Palermo. Per Alfonsina Marretta, legale rappresentante della ditta esercente la cava, in primo grado un anno e 6 mesi con pena sospesa. Per Giovanni Sola, indicato quale amministratore di fatto della ditta, 2 anni e 3 mesi. Luigi Infantino. dipendente del Distretto Minerario di Caltanissetta, è stato condannato in primo grado a un anno e 4 mesi con pena sospesa. La famiglia dell’operaio si è costituita parte civile con gli avvocati Gianfranco Viola, Maurizio Traina, Luca Trizzino e Carmelo Spallino. Il giudice del Tribunale di Sciacca Dino Toscano ha riconosciuto una provvisionale in favore delle parti civili per complessivi 510 mila euro. Si sono costituiti parte civile la moglie, le figlie, la madre, i fratelli e le sorelle dell’operaio.
Secondo l’accusa l’attività estrattiva sarebbe stata effettuata in una zona della montagna Cozzo Galbasa distante dall’area dove erano stati previsti ed autorizzati i lavori e con modalità, cioè scavando dal basso verso l’alto anziché dall’alto verso il basso, in violazione delle autorizzazioni. L’operaio mentre si trovava da solo a cavare con un martello pneumatico montato sull’escavatore è stato travolto da una frana del costone.