Ci sono stati passaggi sulla presenza, molto radicata, del fenomeno mafioso a Sciacca e nel territorio, capace di infiltrarsi nella politica e nell’economia, come dimostrato anche dalle più recenti indagini della Dda, ma altri nell’intervento della nuova procuratrice della Repubblica di Sciacca, Maria Teresa Maligno, hanno riguardato la tutela dei più deboli, la lotta all’abusivismo e la la salvaguardia del territorio, l’attenzione verso il corretto impiego delle risorse pubbliche.
Maria Teresa Maligno da oggi guida la Procura della Repubblica di Sciacca e per l’immissione in possesso sono arrivate numerose autorità. Da Palermo il Presidente della Corte d’Appello, Matteo Frasca, il Procuratore Generale, Lia Sava, e numerosi magistrati. Erano presenti anche il Prefetto di Agrigento, Salvatore Caccamo, ed i vertici provinciali di carabinieri, polizia e guardia di finanza.
Il Presidente del Tribunale, Antonio Tricoli, ha descritto la sede giudiziaria saccense ed il lavoro che viene svolto spesso con carenze di organico che però non rallentano l’azione degli uffici.
Il Procuratore Generale, Lia Sava, ha parlato di Sciacca “procura più piccola del distretto, ma una procura di assoluta eccellenza”.
“E’ questo un territorio in cui esistono sacche di cittadini che operano nel rispetto delle legalità – ha detto la procuratrice Maligno – ma dove è ancora fortemente radicata la presenza della criminalità organizzata di stampo mafioso che alimenta una cultura orientata al clientelismo”.
Un passaggio dell’intervento della procuratrice è stato dedicato ai “reati rientranti nel catalogo del cosiddetto codice rosso che ha indotto il legislatore a introdurre criteri di priorità delle indagini e dell’azione del pm che in questa materia deve essere improntata alla massima celerità”. La procuratrice ha annunciato che non si sottrarrà a parlare ai giovani nelle scuole.
La tutela dell’ambiente e la lotta all’abusivismo edilizio: “La tutela dell’ambiente e la lotta all’abusivismo edilizio sono strumenti strategici per l’espansione del turismo che è una delle più importanti risorse sulle quali può contare la nostra meravigliosa isola”.
“Quanto alle misure restrittive della libertà personale – ha detto la procuratrice – sono fermamente convinta che il carcere deve essere l’estrema ratio non solo nella fase cautelare, ma anche dopo la sentenza irrevocabile di condanna in presenza dei presupposti per accedere alle pene sostitutive”.
La conclusione dell’intervento l’ha dedicata al giudice e beato Rosario Livatino: “Sono fermamente convinta dell’importanza della memoria anche come stimolo e aiuto a realizzare i nostri ideali”.