E’ stata revocata al Comune di Sciacca la vecchia concessione dei beni del complesso termale. Con un contratto di concessione stipulato nel 2017, durante il governo Crocetta tra la stessa Regione e il Comune, i beni immobili del complesso termale di Sciacca sarebbero dovuti essere affidati in concessione al Comune di Sciacca, poi nel 2019 durante la sindacatura Francesca Valenti, il contratto si rese operativo soltanto per il Parco e la piscina.
La nota di revoca da parte della Regione e’ arrivata sulla scrivania del primo cittadino lo scorso 29 giugno. La questione era stato oggetto dell’ultima riunione tenutasi a Palermo dinnanzi l’assessore all’Economia Marco Falcone. Lo stesso primo cittadino all’indomani ha poi risposto positivamente alla proposta di revoca da parte del Dipartimento regionale delle Finanze e del Credito. E’ stato il presidente del consiglio Ignazio Messina a diffondere stamattina la interlocuzioni tra Comune e Regione.
La revoca, però adesso complica la riapertura del parco termale interessato da un anno da un intervento di riqualificazione costato 500 mila euro che si sarebbe concluso fra poche settimane e avrebbe portato ad una riapertura almeno secondo quanto annunciato dall’amministrazione di Sciacca con una sua gestione. Ora che le chiavi del Giardino termale tornano alla Regione, difficile immaginare una sua riapertura a breve.