Un’ora e mezza in aula, al palazzo di giustizia di Sciacca, per la moglie di Daniele Alba, il meccanico di 35 anni di Cianciana che l’ha accoltellata assieme ai figli di 3 e 6 anni. Una descrizione puntuale, precisa, che ricalca quanto aveva già dichiarato nell’immediatezza dei fatti, da parte della donna. Era al fianco del legale che ha nominato, Carlo D’Angelo, la donna durante l’incidente probatorio.
Alba non non sopportava il fatto che la donna volesse interrompere la relazione. L’uomo è in carcere ed è già stato avviato l’accertamento psichiatrico per stabilire la sua capacità di intendere e di volere oltre alla capacità di stare coscientemente in giudizio e la pericolosità sociale. Il 12 settembre è previsto l’esame del perito nominato dal giudice. L’incidente probatorio di ieri si è svolto dinanzi al giudice Antonino Cucinella che ha accolto la richiesta della procura della Repubblica di sentire la donna per anticipare l’acquisizione e la formazione di una prova, evitando che i ricordi, al processo, possano affievolirsi.
La donna ieri ha ricordato tutto con chiarezza e, nonostante qualche attimo di comprensibile commozione nel ripercorrere anche momenti particolarmente tristi, è sempre stata lucida ribadendo quanto aveva già messo a verbale. Nel suo racconto, partito da come era iniziata la relazione con Alba fino a quel pomeriggio in cui ha rischiato di morire, anche le fasi dell’accoltellamento, quando lei cercava di lasciare la casa fino a quando è riuscita a scappare con uno dei due figli. La piccola è stata fatta uscire dal padre poco dopo, consegnata ai soccorritori saliti con una gru. Poi il negoziatore del reparto operativo dei carabinieri ha convinto Alba a consegnarsi. Presenti ieri i sostituti procuratori Brunella Fava e Alberto Gaiatto, i difensori dell’indagato, gli avvocati Maurizio Gaudio e Luca Burgio, e il legale nominato dalla moglie, l’avvocato Carlo D’Angelo. Alba rimane detenuto nel carcere di Agrigento, dove, nell’interrogatorio di garanzia, si è avvalso della facoltà di non rispondere. E’ indagato per triplice tentato omicidio, sequestro di persona, maltrattamenti, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di un proiettile. Sia la donna che i bambini dopo l’accoltellamento sono stati ricoverati in ospedale. La mamma qualche giorno più tardi ha lasciato l’ospedale di Ribera.
“Per fortuna i bambini si sono ripresi – dice l’avvocato D’Angelo – e la bimba a giorni andrà a Roma per la fisioterapia”.
Nella foto, l’avvocato Carlo D’Angelo