L’incontro istituzionale tra l’assessore regionale ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro, e i sindaci insieme ai vertici di Aica ha concluso la sua sessione intorno all’ora di pranzo di oggi. Un confronto fortemente voluto dai primi cittadini al fine di delegare alla Regione la gestione delle numerose criticità che attualmente affliggono il gestore idrico, partendo dalla carenza di liquidità e dal “disinteresse” di alcuni comuni verso il pagamento delle utenze idriche.
Il cuore del problema è evidenziato dalle ingenti somme, ammontanti a 4 milioni di euro, non ancora versate dai comuni che sono, in effetti, soci della stessa Aica. A queste si aggiungono centinaia di migliaia di euro mai versate per la costituzione della società consortile.
Tra le proposte emerse durante l’incontro, spicca la richiesta di un’azione decisa da parte della Regione nei confronti dei primi cittadini più riluttanti. Inoltre, è stata avanzata la necessità di erogare fondi destinati a investimenti mirati a ridurre le perdite idriche e ad adeguare le infrastrutture esistenti. Tuttavia, si prospetta una sfida impegnativa, con l’eventuale riduzione del costo dell’acqua all’ingrosso da parte di Siciliacque, società in parte pubblica, apparendo come una soluzione relativamente improbabile.
“Il governo della Regione Siciliana finalmente prende in mano la situazione di Aica – commenta in una nota il sindaco di Sciacca, Fabio Termine -, dopo le ripetute rimostranze dei sindaci dei Comuni in regola, come il Comune di Sciacca, con gli impegni finanziari a differenza di altri Comuni”.
“L’incontro – aggiunge Termine – è stato voluto dall’assessore Roberto Di Mauro. La Regione, dunque, si prende carico di una questione che deve essere risolta al più presto e definitivamente. All’interno di Aica ci sono comuni, come quello di Sciacca, che ha versato la propria parte del prestito iniziale concesso dalla Regione Siciliana per far partire con la liquidità necessaria il nuovo gestore pubblico del sistema idrico. E ci sono comuni che risultano ingiustificatamente ancora inadempienti, non avendo attivato le procedure per la restituzione della propria parte di prestito creando un danno enorme alla società pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della provincia di Agrigento”.
All’interno di Aica, emerge una netta divisione tra comuni che hanno rispettato gli impegni finanziari, come Sciacca, e quelli che risultano ancora inadempienti, creando un danno alla società pubblica responsabile del servizio idrico integrato nella provincia di Agrigento.