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Comune di Sciacca

Le Terme di Sciacca raccontate nel libro “Una storia sbagliata” (Video)

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Domani, alle 10, alla Badia Grande, approfondimento con i rappresentanti della stampa sull’informazione e sul ruolo della comunicazione nella vicenda delle terme. L’iniziativa è di “Terra Matta” e “Sciaccarte”.

Mentre arrivano ogni giorno nuove adesioni alla manifestazione in programma il 6 marzo, organizzata dal Comitato Patrimonio Termale di Sciacca, Alfredo Ambrosetti, ex direttore dell’Azienda delle Terme, e Filippo Cardinale, giornalista, ricostruiscono le vicende di maggiore rilievo legate alle terme nel libro “Una storia sbagliata”, arrivato proprio oggi a Sciacca.

Partendo dalla storia meno recente, che ha portato ad importanti successi per le terme, si arriva all’ultimo trentennio.

“Il principale errore – dice Ambrosetti – è stato scambiare la legge 10 del 99, che era una legge programmatica, fatta da Capodicasa solo per consentire alla Regione di avere il mutuo di un miliardo e 700 milioni delle vecchie lire, come una cosa fatta mentre le problematiche che poi si sono aperte non con la trasformazione dell’Azienda delle terme, così come voleva la legge 10, ma con una costituzione ex novo con tutta una serie di errori enormi. Io ho detto subito che nei confronti di una società per azioni non ci sarebbe potuto essere l’intervento della Regione perché sarebbe stato un aiuto di Stato a un’azienda pubblica. Cosa che non era per l’Azienda delle Terme aggiunge Ambrosetti – che invece prevedeva nella propria legge istitutiva il contributo a pareggio da parte della Regione”.

L’ex direttore dell’Azienda delle Terme ricorda, in un’intervista a Risoluto.it, le ipotesi messe in campo negli anni per giungere a questa conclusione: “L’iniziativa madre resta quella di un imprenditore o più imprenditori con una moratoria molto lunga sul canone perchè ci vogliono più di 10 milioni di euro per la ristrutturazione complessiva. Per fare questo ci vuole un accordo complessivo della Regione tra tutti i soggetti. Deve esserci una risposta politica”.

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