Si sa, l’ospedale Giovanni Paolo II è stato costruito a ridosso di un torrente. Da
qui il binomio diventato quasi indissolubile con le zanzare. Le disinfestazioni effettuate nel corso del tempo non hanno mai prodotto risultati significativi. Qualche anno fa dalle parti dell’ospedale furono utilizzate pure delle idrovore, per eliminare l’acqua ristagnante vicino le fondamenta dove gli insetti proliferano. Negli ultimi tempi la situazione è di nuovo visibilmente peggiorata. Condizioni di lavoro inaccettabili per gli operatori sanitari, ma anche per i pazienti e per i loro familiari. Tra le corsie ospedaliere si può assistere a scene a dir poco surreali, di persone armate di racchette elettriche stermina insetti, all’inseguimento delle zanzare più fastidiose. Quello delle zanzare è, sicuramente, una delle questioni che costituiscono la cifra dei problemi dell’ospedale di Sciacca. Una condizione che, probabilmente, non contribuisce a determinare i livelli essenziali di assistenza, ma solo in linea teorica. Sul piano pratico, infatti, trovarsi in ospedale costretti ad agitare le mani di continuo per scacciare le zanzare è un problema non certo di poco conto. Le ultime segnalazioni giunte al Tribunale dei Diritti del Malato rischiano di non fare più nemmeno notizia. Perché perfino al peggio, alla fine, si rischia di abituarsi.
Le zanzare e l’ospedale di Sciacca: un binomio sempre più indissolubile
Pubblicato: