L’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento è stata condannata a pagare 163 mila euro di risarcimento e 9.500 per spese di lite a una donna per la lesione vaginale subita dalla stessa durante il parto, nel 2010, all’ospedale di Sciacca. Lo ha deciso la sezione civile del Tribunale di Sciacca.
Per il giudice Veronica Messana non sarebbe stata posta in essere una corretta diagnosi della lesione subita dalla donna. Il Tribunale di Sciacca ha così accolto la richiesta riguardante il riconoscimento di responsabilità professionale medica che è stata avanzata dalla donna, assistita dall’avvocato Elena Maria Piazza.
L’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento si è costituita in giudizio. La richiesta verteva sul riconoscimento di tutti i danni patiti, patrimoniali e non patrimoniali, subiti dalla donna in occasione del ricovero attribuendo colpa esclusiva al personale sanitario e alla struttura ospedaliera. Il feto è nato in buone condizioni di salute. E’ nella fase espulsiva del feto che si sarebbe verificata un’estesa lacerazione vagino-perineale.
Secondo quanto evidenziato dall’avvocato Piazza, che si è avvalsa di un consulente tecnico, sulla base dell’andamento del travaglio, del parto e dell’assenza di sofferenza fetale, le manovre effettuate erano da ritenersi ingiustificate.
Per l’Asp le richieste che venivano avanzate erano inammissibili, improcedibili e infondate in fatto e in diritto.
Nella foto, l’avvocato Elena Maria Piazza