E’ Francesca Valenti a tenere alto il livello di attenzione che negli ultimi giorni si e’ scatenato sul “Giovanni Paolo II” di Sciacca dopo l’esposto presentato dal Comitato Civico Sanita’ e dai sindaci.
L’ex prima cittadina lo fa con una presa di posizione affidata ai social: “Ho ascoltato – scrive – un’intervista in cui è stato detto che il nostro è un “signor ospedale”, “attrattivo”.Condivido. Il nostro è un signor ospedale, però, solo grazie ai medici, agli infermieri, a tutti gli operatori che, nonostante tutto, continuano a lavorare con abnegazione, professionalità, generosità. Noi pazienti scegliamo il nostro ospedale solo perché ci fidiamo di loro.
Ciò non significa, tuttavia, che l’ospedale non sia al collasso. Manca il personale, manca la manutenzione, manca la corretta gestione delle risorse.
Così -per parlare di ciò che conosco bene- il reparto di oncologia rimane con un solo medico, peraltro responsabile da anni senza incarico formale (adesso, pare, manderanno saltuariamente qualcun altro in servizio altrove, per mettere una pezza e placare la polemica). Eppure, quel medico, anche da solo, è sempre pronto a curare, ad accogliere, ad aiutare, ad ascoltare. Oncologia è un reparto particolare per la gravità delle patologie di cui si occupa. Eppure, l’ambiente è sereno: gli infermieri accolgono tutti con il sorriso e seguono sempre con premura e gentilezza. Si respirano quell’umanità e quell’attenzione che valgono per il paziente quanto la terapia.
Lo stesso può dirsi per altri reparti in estremo affanno.
Ma così non si può continuare”.
Francesca Valenti infine, indirizza un preciso monito a chi amministra la materia sanitaria: “Chi gestisce – conclude – la sanità non si occupa del diritto alla salute e non si preoccupa del paziente. Solo triste spartizione seguendo rigide logiche di potere politico, ammiccando alla sanità privata dove veicolare interessi stratosferici.
Non possiamo continuare a restare inermi perché con la salute non si può giocare. La vita è un bene prezioso e la sua cura non può sottostare a dinamiche, scelte e interessi di parte”.