Gli indagati nell’inchiesta su false promesse di assunzione alle Poste Italiane in cambio di denaro chiedono l’annullamento delle misure cautelari. Deciderà il Tribunale del Riesame di Palermo nell’udienza fissata per il 27 aprile in modalità online.
L’avvocato Giovanni Vaccaro ha avanzato istanza di annullamento della misura per Alfonso Caruana, di 44 anni, di Ribera, in carcere per l’ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa.
Discuteranno al Riesame anche i difensori dei due indagati ai domiciliari: la moglie di Caruana, Antonina Campisciano, di 44 anni, di Ribera, difesa dall’avvocato Giovanni Vassallo, e Sylvia Adamczyk, di 47 anni, polacca, che risiede a Palermo, assistita dall’avvocato Antonino Tornambè.
Le indagini della Procura della Repubblica di Sciacca, svolte dalle sezioni di polizia giudiziaria dei carabinieri, della polizia di Stato e della guardia di finanza, coordinate dal sostituto procuratore Michele Marrone, hanno preso in esame sei casi.