In vista dell’esito del ballottaggio di domani sera il saccense medio non sta rinunciando certo al gioco che da sempre predilige: deridere e canzonare. E così, tra frizzi e lazzi, battute irridenti e beffarde, c’è chi se la sciala, per dirla alla Camilleri, con la più tradizionale delle satire preventive a carico dei futuri sconfitti ma, soprattutto, delle rispettive pletore al seguito. Ricorrendo alla celebre metafora del ghiaccio sulla testa, immaginifico rimedio per la botta subita, da mesi il web pullula di battute al veleno e considerazioni al vetrolio. Il ghiaccio è, infatti, il più sardonico dei consigli possibili per attutire collera e delusione. E così è tutto un susseguirsi di frasi ghignate: il ghiaccio è pronto, preparate la borsa del ghiaccio, oppure scendete alla Marina (è là che, tradizionalmente, si trovavano infatti quelle che a Sciacca sono le famose “ghiaccere”). Ora, sarà anche il caldo di questi giorni (e il riferimento non è certo solo al clima), ma questa storia del ghiaccio tutto sommato diverte e stempera lo scontro politico. L’eterna dicotomia vincitori-vinti, infatti, trova uno sfogo umoristico, malgrado i temi della campagna elettorale siano molto seri. Ma prendersi troppo sul serio, alla fine, rischia di essere un guaio. D’altronde questa storia del ghiaccio è stata in voga anche in occasione della recente finale di Cardiff di Champions League, che ha deluso i tifosi juventini. Si sa, dal calcio alla politica il passo è breve. E quelle di quest’anno passeranno alla storia per essere state le prime elezioni on the rocks della storia.
L’ironia del ghiaccio sulla testa per chi perderà: è la prima elezione “on the rocks” della storia
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